L'ANALISI DI GOLDMAN SACHS: ''IN EUROPA NON C'E' PIU' DESTRA E SINISTRA CI SONO EURISTI E ANTIEURO, CHE POSSONO VINCERE'
mercoledì 14 gennaio 2015NEW YORK "In Europa stanno prendendo piede i partiti populisti che, sia a destra che a sinistra, sottraggono consensi alle formazioni tradizionali. Dopo la crisi economica e dell'euro, si rischia forse una crisi politica?" Se lo domanda niente di meno che la potentissima banca statunitense Goldman Sachs, che crede che il sistema di coordinate politiche stia cambiando radicalmente.
Per Goldman Sachs, l'attuale suddivisione del panorama dei partiti europei in sinistra e destra diventa sempre piu' obsoleto: se la situazione economica dovesse rimanere precaria, si formerebbe una nuova linea di demarcazione politica.
Da una parte i partiti tradizionali e in generale i partiti europeisti - di sinistra come di destra. Dall'altra parte, invece, l'economista Huw Pill vede "i populisti di sinistra e di destra" che hanno già detto addio al consenso europeista. Un esempio e' l'Italia: nel Paese che da anni non riesce ad uscire dalla recessione, le elezioni del presidente della Repubblica alle porte preannuncia nuove turbolenze nella politica, e per questo non si esclude che quest'anno possa culminare in nuove elezioni.
In questo caso l'unica opposizione a Matteo Renzi sara' la pur eterogenea falange degli euroscettici . Secondo i sondaggi demoscopici, infatti, un'ampia percentuale degli elettori italiani sostiene i partiti che chiedono l'uscita dall'unione monetaria. A destra c'e' Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, che definisce l'euro come un "progetto criminale" dei tedeschi per soggiogare gli italiani. A sinistra c'e' Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle che promette un referendum per il ritorno alla sovranita' monetaria. Questo, pensano gli analisti di Goldman Sachs.
Intanto in Grecia il leader dell'alleanza di Sinistra Syriza, Alexis Tsipras, promette ai suoi concittadini "la fine della poverta', della disoccupazione, del dolore e della disperazione". Il partito di protesta vuole mettere fine alla politica di riforme dettata dai creditori internazionali e chiede di rinegoziare il debito.
Un affronto contro la Germania e gli altri paesi dell'eurozona, secondo il quotidiano tedesco "Frankfurter Allgemeine Zeitung". Ma anche in Spagna il movimento "Podemos" presenta un'agenda simile a quella di Syriza: dire addio alla politica di austerita' e ottenere la riduzione del debito. Il partito chiede un aumento degli stipendi e un aumento della spesa statale. Podemos promette la creazione di una nuova banca statale e di un "diritto giuridico al credito".
E in Spagna, come in Grecia, nel 2015 si voterà. Sempre che non accada anche in Italia.
Redazione Milano