''L'EUROPA DEVE CAMBIARE PROFONDAMENTE SISTEMI D'INDAGINE SE VUOLE SCONFIGGERE IL TERRORISMO ISLAMICO'' (YAAKOV AMIDROR)
lunedì 12 gennaio 2015TEL AVIV - Per sconfiggere la minaccia rappresentata dai gruppi terroristici legati all'Islam l'Ue dovrebbe cambiare profondamente. Sia nelle proprie convinzioni piu' profonde, sia nella organizzazione. Dovrebbe dolorosamente sacrificare una parte dei diritti civili. Se lo non vorra' fare, si esporra' necessariamente a nuovi attacchi. Questa l'analisi offerta da Yaakov Amidror, ex Consigliere della sicurezza nazionale di Israele, in un intervento sul quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom.
Il primo passo da compiere, a suo giudizio, e' di definire con precisione la minaccia, ''che - stabilisce - e' costituita dal terrorismo di elementi islamici''.
Amidror rileva che pero' in Europa non e' ammesso compiere generalizzazioni di carattere etnico sulla base del comportamento di singoli. Da un punto di vista morale, ammette, cio' e' ineccepibile. Ma si riflette pero' sulla efficienza dei controlli: ad esempio nella selezione delle persone da controllare negli aeroporti.
Nel tentativo di intercettare quegli elementi religiosi che rischiano di passare al terrorismo attivo, aggiunge Amidror, occorrerebbe organizzare pedinamenti e seguire le comunicazioni anche di cittadini europei che potrebbero essere del tutto innocenti.
''Ma nella maggior parte dei Paesi occidentali, specialmente in Europa - nota - questo genere di intrusione nella loro privacy, nella fase ancora di raccolta di intelligence, sarebbe un vero sacrilegio''.
Amidror ritiene in proposito che ci sia stata non poca ipocrisia nella condanna generale degli estesi sistemi di ascolto approntati dagli Stati Uniti in tutto il mondo. ''Senza un apparato del genere - scrive - non sarebbe stato possibile sventare alcuni atti di terrorismo''.
Un'altra arma di prevenzione - non praticabile nell'Europa di oggi, se non in casi estremi - e' quella degli ''arresti preventivi''. In ogni caso, chi ne fosse oggetto potrebbe facilmente oggi recuperare la liberta'. Gli europei, conclude Amidror, devono comprendere che non hanno di fronte delinquenti comuni, bensi' nemici ideologicamente contrari al loro sistema. Finche' questa convinzione non mettera' radici e finche' gli europei non ne trarranno le conseguenze, il terrorismo rischia di mettere a segno altri colpi dolorosi.
Redazione Milano