CLAMOROSO / MARTIN SCHULZ ACCUSA: ''LA MERKEL HA UN'INDOLE AUTORITARIA, E' PERICOLOSA. NON RISPETTA I POPOLI EUROPEI''.
mercoledì 7 gennaio 2015BERLINO - In una intervista al quotidiano tedesco "Die Welt", apparsa oggi, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz, giudica come "speculazioni irresponsabili" le recenti dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel su una eventuale uscita della Grecia dalla zona euro qualora Syriza dovesse prevalere nelle elezioni legislative generali del prossimo 25 gennaio. L'esponente socialdemocratico osserva, inoltre, che i dibattiti sui diversi scenari della cosiddetta "Grexit", l'uscita della Grecia dall'euro non migliorano affatto la situazione. "Deve essere chiaro a tutti - afferma Schulz - che non e' in questione l'uscita dall'euro. I consigli non sollecitati che danno alla popolazione greca il senso che a decidere non sono i greci, ma Berlino o Bruxelles, porterebbero gli stessi elettori nelle braccia delle forze radicali".
Lo scorso fine settimana, il settimanale "Der Spiegel" aveva scritto che la Merkel aveva sostenuto in colloqui privati e uscite pubbliche che la Grecia avrebbe lasciato presto la moneta unica europea, se Syriza fosse giunto in testa alle legislative del 25 gennaio. Il settimanale tedesco, in un lungo articolo comparso nella edizione del 5 gennaio, scriveva infatti che "i governanti di Berlino e Bruxelles non sottoscrivono piu' la cosiddetta teoria del domino, che si realizzerebbe qualora il collasso greco fosse seguito da altri paesi. E' stata sostituita dalla teoria della catena, per la quale l'intera catena potrebbe diventare piu' forte qualora fossero eliminati tutti gli anelli deboli. Percio', a Berlino si teme che un eventuale governo greco guidato da una maggioranza di sinistra radicale possa rimettere in dubbio le controverse politiche di austerita' e le riforme - eventualita' che sarebbe benvenuta in Francia e in Italia, paesi dove le riforme non sono accolte a braccia aperte".
Inoltre, scriveva ancora "Der Spiegel" citando un analista molto vicino ad Angela Merkel, "se dovesse prevalere una forza anti-riforme e anti-Ue in Grecia, si rafforzerebbero i partiti radicali in Europa, tra i quali il Front National in Francia, Podemos in Spagna e i 5 Stelle in Italia. La conseguenza e' che dovremmo destabilizzare la politica interna di questi paesi". Ed e' su quest'ultimo punto, quello dell'ingerenza di Berlino nelle politiche interne di paesi ad alto rischio, che Schulz critica aspramente la cancelliera Merkel. "Cosi' facendo - sostiene il presidente del Parlamento europeo - si imprime un segno negativo sui processi democratici di tutta Europa". La stessa Merkel, infatti, secondo quanto rivela "Der Spiegel", aveva coniato nel 2011, a proposito della Grecia, l'espressione "market-conform democracy", una democrazia che si uniforma alle regole del mercato dei capitali, espressione che rilancia ora in occasione delle elezioni greche. Schulz riconosce il rischio di questo giudizio insito nella espressione di Merkel, che "nasconde una indole neo-autoritaria" poco rispettosa dei popoli europei.
Il partito di Alexis Tsipras ha fatto sapere che avrebbe rimesso in discussione la politica di rigore e di austerita' imposta da Unione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, che avevano insieme ristrutturato il debito pubblico di Atene nel 2012, con un prestito da restituire entro il 2047, attraverso un prelievo forzato di una cifra che puo' variare dai 4 a i 18 miliardi di euro l'anno. Tsipras e Syriza sostengono - nel programma elettorale - che quel debito va rinegoziato, sulla base di politiche pubbliche piu' vicine a un'idea neokeynesiana di investimenti e di interventi statali, piuttosto che fondato su nuove linee di rigore di austerita'. Nella sua campagna elettorale, invece, il presidente uscente Antonis Samaras sta spingendo sulla minaccia di una uscita della Grecia dall'euro, per orientare il voto dei greci in base alla paura dell'isolamento e delle conseguenze disastrose di una eventuale uscita. La Commissione europea, accusata anch'essa di esercitare pressioni sugli elettori greci, si mostra molto piu' prudente di Berlino. Il commissario francese agli affari economici Pierre Moscovici ha fatto sapere che la Commissione non prendera' "alcuna posizione" nei confronti della campagna elettorale greca.
Redazione Milano.