LA LETTONIA SI SCHIERA APERTAMENTE CONTRO LE SANZIONI ALLA RUSSIA (NOTIZIA CENSURATA) MENTRE LA LITUANIA ENTRA NELL'EURO
sabato 3 gennaio 2015La Lettonia come tutti gli stati baltici e' sempre stata ostile alla Russia ma anche tra i politici lettoni cresce l'opposizione verso le politiche antirusse adottate dall'Unione Europea e a tale proposito e' importante notare la dichiarazione fatta alcuni giorni fa da Nils Usakovs in un'intervista rilasciata all'agenzia russa TASS.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, questo signore e' il sindaco di Riga e in questa intervista ha spiegato come le sanzioni adottate contro la Russia stiano danneggiando l'economia lettone e nonazioni solo per via del calo delle esportazioni.
Il sindaco della capitale lettone e' preoccupato per il fatto che sempre meno turisti russi visitano il suo paese e teme che tra breve la compagnia petrolifera russa Transneft possa boicottare i porti della Lettonia e usare quelli russi, una decisione che danneggerebbe Riga visto che le attivita portuali sono uno dei settori trainanti dell'economia cittadina.
Per tale motivo Usakovs invita l'Unione Europea ad abbandonare questa politica fallimentare e forse la scelta di rilasciare un'intervista alla TASS non e' casuale ma ha lo scopo di far capire alle autorita' russe che non tutti i lettoni appoggiano le decisioni prese dai parassiti di Bruxelles e quindi esistono gli elementi per aprire un dialogo tra i due paesi.
D'altra parte il sindaco di Riga ha fatto capire che il suo scopo e' fare gli interessi della nazione e per quanto possa odiare la Russia sa benissimo che l'economia lettone e' fortemente dipendente da quella russa e ignorare questa realta' sarebbe una follia.
Al momento non e' chiaro se Federica Mogherini e i suoi colleghi abbiano intenzione di stare a sentire il sindaco di Riga ma quel che e' certo e' che questa intransigenza rischia di far crescere nei paesi baltici l'ostilita' verso la UE.
Ovviamente, in Italia in questi giorni si è dato molto risalto all'ingresso della confinante Lituania nell'euro e neppure una riga sulle posizioni anti sanzioni della Lettonia, che nell'euro è entrata a gennaio 2014. Questo dovrebbe fare capire che razza di censura e asservimento ai poteri degli oligarchi di Bruxelles esiste in Italia.
GIUSEPPE DE SANTIS