UE COSTRETTA AD AMMETTERE: ''IMPOSSIBILE RIFORMARE IL TRATTATO DI MAASTRICHT PRIMA DEL 2017''(DATA REFERENDUM BRITANNICO)
lunedì 1 dicembre 2014LONDRA - Sia l'ala euroscettica del Partito conservatore britannico che gli esperti di Unione Europea mettono entrambi in dubbio la possibilita' del primo ministro del Regno Unito, David Cameron, di ottenere delle riforme nell'Ue prima del referendum "dentro-fuori" promesso per il 2017.
Se anche il premier britannico riuscisse a negoziare alcune modifiche, riferisce "The Observer", settimanale del quotidiano "The Guardian", sarebbe tuttavia impossibile completare il processo di ratifica nei 28 Stati membri prima del voto in Gran Bretagna.
David Cameron ha ammesso che alcune delle proposte in materia di immigrazione avanzate la scorsa settimana - come l'esclusione degli immigrati provenienti dall'Ue dai sussidi di disoccupazione e dal credito d'imposta e il rimpatrio di coloro che cercano lavoro dopo sei mesi di ricerca infruttuosa - richiederanno cambiamenti ai trattati europei e si e' detto fiducioso di poterli ottenere. Ma il vero problema, con questa Ue burocratica e dai processi decisionali lentissimi, è quando.
Per dare l'idea, un nuovo trattato dovrebbe essere approvato in ogni paese, dal parlamento nazionale o mediante consultazione referendaria.
Per Charles Grant, direttore del Centre for European Reform, nel 2017 il governo di Londra non potrebbe contare sulla ratifica in tutti gli Stati, forse addirittura di nessuno.
Il popolo britannico, quindi, sarebbe chiamato a esprimersi sulla promessa basata sul nulla di cambiamenti futuri.
Dello stesso avviso Robert Oulds, direttore del Bruges Group, e Mark Leonard, direttore dell'European Council on Foreign Relations.
Anche per l'europarlamentare del Labour Richard Corbett, ex consulente del presidente del Consiglio dell'Ue Herman Van Rompuy, l'ipotesi di una bozza di riforma nel 2015, di un accordo nel 2016 e di una ratifica nel 2017 e' del tutto irrealistica. Come minimo, affermano, servono quattro anni pieni, come dire cinque se non sei, ammesso poi che tutti gli Stati Ue decidano di approvare il nuovo Trattato. Altrimenti, non se ne farebbe nulla.
E infatti, per l'esponente Tory euroscettico Bill Cash non e' solo una questione di tempo: c'e' da dubitare che tutti i 28 paesi membri accettino le riforme proposte dalla Gran Bretagna.
Questo porta a dire che il referendum inglese sulla permanenza del Regno Unito nella Ue può tranquillamente essere anticipato al 2015, dato che comunque nel 2017 non vi sarebbe alcun "nuovo Trattato riformato" da opporre agli euroscettici brtannici, già oggi in netta maggioranza.
Redazione Milano.