TRICHET CHE GUIDO' LA BCE E ''NON VIDE'' I FALLIMENTI DI BANCHE USA OGGI DICE: ''ERAVAMO PREOCCUPATI PER L'ITALIA NEL 2011''
mercoledì 26 novembre 2014Nell'agosto del 2011 la Bce inviò la lettera al governo italiano, allora presieduto da Silvio Berlusconi, "perchè gli investitori stranieri non avevano più fiducia nel Paese".
Lo ha ricordato l'ex governatore della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, intervenendo a Firenze ad una iniziativa promossa dall'Osservatorio permanente giovani-editori.
Trichet ha ricordato anche che contestualmente al governo italiano, una analoga lettera fu inviata anche al governo spagnolo, chiedendo di prendere urgenti misure e approvare riforme proprio perchè "non c'era più fiducia" nei confronti dei due paesi.
"Senza qui-pro-quo, senza trattative, senza discussioni -ha aggiunto Trichet- abbiamo inviato con una lettera le nostre valutazioni della situazione italiana e il consiglio direttivo della Bce decise di intervenire sui mercati. Questo ormai è storia".
"Ne parlo in maniera candida perchè le lettere sono state rese note dai governi dei due paesi per motivi diversi", ha aggiunto Trichet, smentendo così qualunque retroscena sulla lettera dell'agosto 2011.
A distanza di tre anni da questa aggressione della Bce all'Italia, il Pl ha perso il 10%, il debito pubblico è salito al 133% sfondando i 2100 miliardi di euro, la disoccupazione è schizzata al 12,5% con punte del 45% per i giovani. Ora sì che c'è "fiducia" nell'Italia, vero signor Trichet?
E non va scordato che Mps tracollata, la Fiat fuggita dall'Italia, 150.000 clandestini arrivati nel Paese, la povertà che oggi rigurarda il 36% degli italiani e l'indigenza il 15%, con il 65% che ta tagliato ogni tipo di spesa superflua, facendo comunque molta fatica ad arrivare a fine mese.
Una catastrofe chiamata euro e amplificata da un orrido incapace qual è lei, signor Trichet, che non s'è neppure reso conto che alcune banche sistemiche americane stavano per fallire nel 2007 e 2008. Lei, che era il capo della Bce. Una schifezza, di capo.
max parisi