Comparatori online assicurativi? Ahi Ahi Ahi, l'IVASS li boccia
lunedì 24 novembre 2014L’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni ha pubblicato in questi giorni sul proprio sito www.ivass.it un’indagine sui comparatori online per le polizze assicurative, in particolare le RCA.
Si tratta di un tema, quello dei comparatori, che abbiamo già trattato in questa rubrica, sollevando qualche dubbio sulla loro effettiva capacità di soddisfare i bisogni dei clienti.
Ora si è espressa l’IVASS, sollevando le seguenti considerazioni che riportiamo sinteticamente:
- I comparatori sono in conflitto d’interessi in quanto è emerso che essi comparano solo, o in modo prevalente, le imprese con cui hanno accordi di partnership e da cui percepiscono provvigioni in relazione a ciascun contratto stipulato. Le informazioni presenti sui siti non consentono al consumatore una immediata percezione dell’esistenza di tale conflitto d’interesse.
- Con riferimento al modello di comparazione, l’indagine ha evidenziato un confronto basato esclusivamente sul preso, che non tiene conto dei contenuti delle polizze (massimali, franchigie, rivalse, esclusioni, etc.)
- Riguardo alla trasparenza, le informazioni fornite con riferimento ai siti non consentono al consumatore di avere una immediata percezione della natura commerciale dell’attività svolta, del tipo di servizio prestato, dell’assetto proprietario del gestore del sito da cui possono derivare conflitti di interesse e, infine, dei soggetti a cui indirizzare eventuali reclami. Non vengono inoltre fornite indicazioni sulla data di aggiornamento delle informazioni pubblicate. Con riguardo ai prodotti, talvolta vengono abbinate alla r.c. auto coperture accessorie non richieste che il consumatore ha poi l’onere di deselezionare in fase di acquisto della polizza sul sito dell’impresa. Inoltre, viene fatto largo uso di messaggi pubblicitari formulati in modo tale da ingenerare nell’utente un convincimento improprio circa la possibilità di ottenere risparmi o di acquistare il miglior prodotto.
Per questo motivo, l’IVASS ha chiesto ai comparatori online oggetto dell’indagine, di prorre correttivi entro il 31 gennaio 2015.
Che dire? Anche l’IVASS dimostra, una volta di più, che la sicurezza è una cosa troppo seria per affidarsi ad un computer ed ancor di più ad un computer che faccia del prezzo la discriminante principale.
Luca Campolongo
www.sosimprese.info
consulenza@sosimprese.info