CLAMOROSO / SOTTO ACCUSA PER COLOSSALE EVASIONE FISCALE IL BRACCIO DESTRO DI JUNCKER E VICE PRESIDENTE COMMISSIONE UE!
venerdì 14 novembre 2014BRUXELLES - Starbucks ha evitato "diversi milioni di euro di tasse all'anno" nei Paesi Bassi e lo Stato olandese potrebbe essere chiamato a recuperarli. Secondo la Commissione Europea, infatti, grazie ad accordi con le autorità che hanno consentito un sistema di trasferimento dei profitti da una filiale all'altra, la celebre catena di coffee-shop ha potuto evitare di vesare al fisco somme ingenti. Molto ingenti, decine e decine di milioni di euro l'anno per anni.
L'accusa dell'Unione nei confronti dell'Olanda risale allo scorso mese di giugno, quando Juncker non era ancora diventato presidente della Commissione Ue, ma il testo della lettera inviata da Bruxelles al governo dell'Aia è stato reso noto solo oggi. Chi sapeva - quindi - ha taciuto!
Secondo la Commissione che era guidata ancora da Barroso, l'accordo con Starbucks rappresenterebbe una sorta di sussidio illegale, simile ai casi già contestati all'Irlanda per la Apple e al Lussemburgo con Amazon e Fiat Finance and Trade.
Il caso emerge una settimana dopo le scioccanti rivelazioni sul Lussemburgo, che ha consentito a centinaia di grandi compagnie - fra cui Pepsi, Ikea e Deutsche Bank - di approfittare di intese simili, rivelazioni che hanno messo nei guai proprio il neo presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, per 19 anni primo ministro lussemburghese.
La lettera all'Olanda era indirizzata al ministro degli Esteri di quel periodo, Frans Timmermans, che è diventato il braccio destro di Juncker come vice presidente della Commissione!
Nel documento la Ue sostiene che Starbucks, che possiede negozi in tutto il mondo, ha raggiunto un accordo con il governo per poter usare una sussidiaria olandese per registrare gli introiti provenienti da paesi ad alta tassazione e girarli in quelli dove le imposte sono molto più basse. Non solo, Bruxelles ha acceso i riflettori anche sui pagamenti fatti dalla sussidiaria olandese a una società britannica, sospettata di incanalere il denaro verso la compagnia madre negli Stati Uniti. Se riconosciute colpevoli le compagnie potrebbero dover restituire questi aiuti di Stato ai governi.
Nel corso di una visita oggi a Bruxelles, il ministro delle Finanze olandese, Jeroen Dijsselbloem, ha detto che "l'ultima cosa che i Paesi Bassi vogliono è quella di diventare un luogo di evasione fiscale. Non è nel nostro interesse, né in quello di nessun altro". Curioso detto da lui, che ha avuto come collega di governo il capo dell'evasione fiscale mulitimilionaria di Starbucks!
La questione dell'evasione fiscale sarà - colmo del paradosso - al centro del summit del G20 a Brisbane, in Australia, dove Juncker rappresenterà la Ue.
Quindi, non solo Juncker è il Re dell'evasione fiscale, ha anche scelto come braccio destro un altro grande evasore fiscale, Timmermans. Che oggi è addirittura vice presidente della Commissione europea! Ma che vergogna.
max parisi