LEGGE ELETTORALE DA REPUBBLICA BANANIERA. SVELATO ''L'ITALICUM'': L'80% DEGLI ELETTI SARA' NOMINATO DALLA PARTITOCRAZIA.
venerdì 14 novembre 2014Quanti saranno i "nominati" - gli sgherri dela partitocrazia - baciati, diciamo baciati, dall'Italicum che non dovranno cercare un voto di preferenza per approdare a Montecitorio?
Nel Palazzo - si legge su Repubblica di oggi - e' tutto un fiorire di cifre, calcoli, previsioni.
"Vorrei capire perche' il numero dei nominati e' così alto: 100 per lista, cioè 500 in tutto, su 630 deputati" azzarda Francesco Boccia (del Pd). Piu' o meno l'80%.
Danilo Toninelli, il grillino che si è ritagliato nel movimento il ruolo di esperto di cose complicate, la pensa più o meno alla stessa maniera. Fa i calcoli e conclude che a parte i 240 eletti con il proporzionale di chi vince, tutti gli altri saranno nominati. Un ragionamento fondato però sul presupposto che si vada al voto con il premio di maggioranza assegnato ad una coalizione e non ad una lista.
La calcolatrice l'hanno tirata fuori anche due senatori del Pd di area bersaniana: Federico Fornaro e Carlo Pegorer. E sono giunti alla conclusione perfino con i decimali: saranno nominati il 60,8% dei nuovi deputati, cioè 375, e scelti con le preferenze il 39,2%, cioè 242.
"Con l'Italicum-2 e il Nuovo Senato di nominati - e' la loro contestazione - non c'è un altro esempio di democrazia occidentale in cui il diritto di scelta dei cittadini sia così sottratto". La richiesta è quindi di ridurre il numero dei nominati. Un fronte al quale si unisce anche Stefano Fassina.
"Penso che la percentuale possa essere inferiore al 50%" dice invece Stefano Ceccanti, professore universitario, renziano, che nella scorsa legislatura di legge elettorale si è molto occupato come senatore del Pd. "Le stime - spiega Ceccanti - possono essere fatte solo sul primo partito. Chi vince prende 340 seggi, 100 nominati e 240 con le preferenze. Quelli degli altri dipendono dai risultati che non conosciamo. Possiamo ipotizzare due partiti che prendono 100 seggi a testa. Nominati. E siamo a 300. Gli altri, i piccoli, se superano lo sbarramento, avranno una quota infima di eletti nominati e cosi' arriviamo piu' o meno al 50 per cento dei seggi".
Vi siete persi, cari lettori? Non è finita: molti altri cercano di prevedere, come se si trattasse del meteo e non della legge fondamentale su cui si basa la democrazia in Italia.
"Ma ci sono troppe varianti - dice il professore Roberto D'Alimonte - non sappiamo nulla dei collegi, della loro estensione. Per questo non posso fare cifre esatte. Bisogna aspettare per capire di più. Ci si può chiedere: quanti seggi prenderebbe il primo partito, diciamo il Pd? Sicuramente 340, di cui 100 bloccati. E il secondo, diciamo i grillini? Un altro centinaio bloccati? Forza Italia? Poco meno di centinaio? La Lega in quanti collegi potrebbe avere due eletti, uno bloccato e uno con le preferenze? Uno puo' farsi queste domande e darsi delle risposte". Tanto, siamo sulla Torre di Babele.
In effetti, nel testo approvato alla Camera i collegi erano 120. Poi erano scesi a 75, ma nell'ultima versione dell'Italicum sono risaliti a 100. Quello che è certo che il testo in discussione al Senato prevede una delega al governo che nei 45 giorni successivi all'approvazione della legge deve ridisegnare la mappa elettorale del Paese.
Ora capite di cosa si "occupano" i due "statisti" Renzi e Berlusconi affiancati dall'ottimo... Verdini? Questo sarebbe il "patto del Nazareno", riforma "fondametale" per riguadagnare la stima dell'Europa, ridare fiato all'economia italiana e impulso all'occupazione.
Vi prego, non piangete. Casomai, chiedete il porto d'armi.
max parisi