''DA QUANDO L'ITALIA HA LANCIATO LA MARE NOSTRUM, AUMENTO SENZA PRECEDENTI DI CLANDESTINI E DI MORTI'' (GOVERNO INGLESE)
venerdì 31 ottobre 2014LONDRA - James Brokenshire, sottosegretario all'Immigrazione del Regno Unito, ha difeso pubblicamente, per la prima volta, la decisione del ministero dell'Interno di non sostenere piu' le operazioni di soccorso in mare dei migranti, nonostante le critiche dell'opposizione laburista verso un approccio che rappresenta "un barbaro abbandono dei valori britannici" e le perplessita' di alcuni conservatori, come James Lefroy, che pongono come condizione alla sospensione l'aumento degli aiuti al Nord Africa, scelta per altro già annunciata anche dal primo ministro David Cameron.
Brokenshire, riferisce il quotidiano "The Guardian", ha ribadito la necessita' di porre fine a una pratica che incoraggia l'afflusso migratorio verso l'Europa.
"Da quando l'Italia ha lanciato l'operazione Mare Nostrum nell'ottobre del 2013 - ha affermato l'esponente del governo Cameron - c'e' stato un aumento senza precedenti dell'immigrazione illegale attraverso il Mediterraneo e il numero dei morti in quei pericolosi viaggi e' quadruplicato".
Brokenshire ha concluso, quindi, che "le misure di emergenza devono essere fermate al piu' presto" e che alla loro revoca deve essere data la massima pubblicita' possibile nei paesi dell'Africa settentrionale.
Nel dibattito sull'immigrazione in corso nella politica britannica e' intervenuto a sorpresa anche l'ex primo ministro Tony Blair, al minimo assoluto della sua popolarità, sostenendo che un tentativo del Labour di inseguire l'Ukip, il Partito per l'indipendenza del Regno Unito, su questo tema sarebbe "fallimentare".
Blair ha esortato il suo partito a fare chiarezza e ha spiegato che bloccare l'afflusso di immigrati in Gran Bretagna sarebbe "un disastro" per il paese. Le parole di Blair hanno subito avuto un effetto tonificante per i conservatori, il cui indice di gradimento testato da un sondaggio successivo a queste affermazioni ha mostrato un incremento di tre punti percentuali sui laburisti, e ancor di più per l'Ukip di Nigel Farage, che ora raccoglie i favori di un terzo degli elettori britannici.
max parisi