S&P: ''ANCHE SE LA GERMANIA INVESTISSE SOMME ENORMI IN SPESA PUBBLICA, L'EFFETTO SAREBBE NULLO PER LA CRESCITA DELLA UE''
giovedì 23 ottobre 2014NEW YORK - L'agenzia di rating Standard & Poor's segnala che la capacita' della Germania di stimolare la crescita dei suoi partner della zona euro mediante l'adozione di un pacchetto di investimenti "e' meno significativa di quanto si possa pensare".
Una simulazione condotta dall'agenzia di rating ritiene che l'adozione da parte della Germania di una serie di misure di investimento pari all'1 per cento del Pil nel biennio 2015-2016 aumenterebbe dello 0,3 per cento l'attivita' economica dell'eurozona, generando 145mila nuovi posti di lavoro in Germania e 210mila in totale nell'intera eurozona.
Tuttavia, in paesi come la Spagna e l'Italia, spiega S&p, questo effetto sarebbe ridotto ad appena un decimo di punto percentuale, e porterebbe alla creazione di soli 9mila nuovi posti di lavoro in Spagna e di 19mila in Italia.
Per questo, l'analisi dell'agenzia avverte che adottare un pacchetto di "stimoli" in un solo paese, quand'anche fosse la Germania, "avrebbe effetti modesti sulle nazioni vicine", mentre provocherebbe gravi rischi inflazionistici a livello nazionale.
Stando all'agenzia di rating, solo un piano di investimenti comune attuato da diversi Stati membri potrebbe favorire la crescita e sortire un effetto significativo sulla situazione dell'occupazione nell'unione monetaria.
Intanto la Germania continua ad essere duramente criticata per la sua bassa propensione agli investimenti a fronte della solidita' delle sue finanze pubbliche. Berlino dovrebbe fare di piu' per l'eurozona, chiede soprattutto il governo di Parigi: a causa della debole congiuntura in Europa, anche il nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intende varare un programma di investimento da 300 miliardi di euro che pero', ha chiarito il lussemburghese, non potra' essere finanziato tramite l'emissione di nuovo debito sovrano.
Rimane il fatto che l'analisi dell'agenzia di rating americana sull'inefficacia degli investimenti pubblici tedeschi per "risollevare" la zona euro, è centrata. Non è spendendo solamente soldi pubblici che riparte l'economia, e l'economia dell'Eurozona ha in più il tremendo sigillo dell'euro che impedisce la svalutazione competitiva nelle singole nazioni ed è sbagliato in quanto tale. Infatti, risulta essere perfino troppo debole - nei cambi - per la Germania, e certamente tossico per il resto d'Europa.
Non c'è via d'uscita, fintanto che esiste.
Redazione Milano.