BOCCIATO IL CANDIDATO COMMISSARIO UNGHERESE ALL'EDUCAZIONE, EFFETTO DOMINO IN ARRIVO (MOSCOVICI + 4) E JUNCKER TRABALLA
martedì 7 ottobre 2014BRUXELLES - Scrive oggi il quotidiano LA REPUBBLICA: "Nel giorno in cui Federica Mogherini supera tra applausi bipartisan l'audizione davanti al Parlamento europeo per la poltrona di 'ministro degli esteri' della Ue, si aprono le prime crepe nella grande coalizione che sostiene il presidente designato della Commissione Jean Claude Juncker e il suo collegio di commissari.
La commissione cultura del Parlamento ha infatti bocciato il commissario ungherese designato, Tibor Navracsics, giudicandolo inadatto a occuparsi del portafoglio di Educazione, cultura e cittadinanza. Non si tratta di una bocciatura piena. Il motivo del rifiuto non tocca infatti la competenza del candidato, ma piuttosto il fatto che Navracsics sia stato il numero due del governo ungherese guidato da Viktor Orban, che ha varato - secondo le oligarchie Ue che da parte loro hanno creato quel mostro nazista chiamato Troika - "politiche liberticide" ed e' stato ripetutamente e severamente criticato dagli oligarchi di Bruxelles.
Ma il fatto politicamente rilevante e' che nel voto in commissione parlamentare, l'ampia - almeno sulla carta - maggioranza che sostiene Juncker si e' spaccata.
Contro Navracsics hanno votato infatti socialisti, liberali, verdi ed estrema sinistra, mentre solo i popolari lo hanno sostenuto per onor di bandiera. Il problema che ora si pone e' di evitare che la bocciatura dell'ungherese inneschi una reazione a catena che potrebbe portare al siluramento di altri commissari.
Lo spagnolo Canete, anche lui del Ppe, il conservatore britannico Hill, e il socialista Moscovici, ma anche le commissarie ceca e slovena sono infatti ancora appesi al filo del voto parlamentare.
Se saltasse qualche altra testa, difficilmente la maggioranza parlamentare, che il 22 ottobre dovra' votare la fiducia alla commissione Juncker, potrebbe tenere. E con questo si sfalderebbe la Commissione Ue con la conseguenza del siluramento dell'impresentabile Juncker.
Redazione Milano.