ALTRO CHE ''RIPRESA'', SPAGNA NEL BARATRO E SOLO INGHILTERRA E GERMANIA HANNO AUMENTATO I POSTI DI LAVORO DAL 2007 A OGGI.
venerdì 12 settembre 2014BRUXELLES - La Commissione europea ha segnalato ieri che la Spagna e' il paese della Unione Europea che piu' di tutti ha visto crollare l'occupazione industriale tra il 2007 e il 2012, gli anni piu' difficili della crisi: ben 715.000 lavoratori del settore secondario hanno perso il posto di lavoro in un periodo buio per tutta l'Ue.
Italia, Francia e Regno Unito, i paesi con una tradizione industriale maggiore rispetto alla Spagna, hanno perso rispettivamente 525.000, 375.000 e 325.000 posti di lavoro. Ma l'Inghilterra, grazie al boom economico in corso derivato dalla sovranità monetaria e dal rifiuto categorico della politica di "austerità" imposta dalla Germania a tutto il resto della Ue, non solo ha riguadagnato i posti di lavoro persi, li ha aumentati del 15% da metà 2013 ad oggi.
Dei 28 Stati membri, solo la Germania oltre all'Inghilterra ha aumentato la forza lavoro del settore nello stesso periodo, con circa 50.000 nuove assunzioni.
Tornando alla Spagna, ben lungi dall'essere uscita dalla crisi, eecondo relazione sulla competitivita' industriale redatta annualmente dall'Esecutivo europeo e ripresa dal quotidiano "El Pais", necessita di misure da parte del governo per rivitalizzare un settore, quello industriale, che ha perso vigore a causa del declino economico.
Tra le ricette suggerite da Bruxelles, il necessario rilancio del credito alle imprese, in particolare per le piccole e medie imprese, e l'impulso all'innovazione. "Le piccole e medie imprese industriali spagnole hanno ancora molte difficolta' ad ottenere finanziamenti rispetto ai loro omologhi europei - si legge nel rapporto che però volutamente o meno non considera il tremendo tracollo italiano delle Pmi - i tassi di interesse richiesti rimangono molto piu' alti che in altri Stati membri (sempre esclusa l'Italia) e la disponibilita' di liquidita' e' particolarmente limitata nei primi mesi di sviluppo dell'attivita'".
L'esecutivo Ue esorta il governo spagnolo ad eliminare gli "ostacoli" alla concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi e insiste per porre fine alle "barriere" alla crescita delle aziende. "La Spagna deve promuovere un ambiente piu' favorevole all'innovazione e lo sviluppo di nuove imprese", si legge nella relazione.
Nonostante i recenti miglioramenti nel campo della competitivita', La Commissione europea continua a porre la Spagna nel gruppo dei paesi "rimasti indietro", e di molto, rispetto ai leader europei nel settore industriale, ovvero la Germania, l'Olanda e la Danimarca. Da notare che dei 28 stati della Ue, solo 3 non sono "rimasti indietro" per usare le parole della stessa Ue...
Redazione Milano.