CONFINDUSTRIA: L'ITALIA E' SUL FILO DEL RASOIO, ENORME DISOCCUPAZIONE, PIL FERMO (+0,2% NEL 2014, FORSE) PAESE IN COMA.
giovedì 26 giugno 2014Peggiorano le previsioni economiche per l'economia italiana. Il Centro Studi di Confindustria ha tagliato le stime del Pil per il 2014 e per il 2015. Nel nuovo scenario è previsto un aumento del Pil dello 0,2% quest'anno contro il +0,7% calcolato a dicembre scorso e un incremento del Pil dell'1% l'anno prossimo dal +1,2% precedentemente stimato. "La maggior parte del ribasso per quest`anno si deve a quanto già avvenuto", hanno spiegato gli economisti di Confindustria.
Il recupero, dunque, "sarà lento e soggetto a rischi al ribasso".
La revisione della stima per il 2014, contenuta negli ultimi Scenari economici del Csc, dipende dal trascinamento ereditato dal 2013 (-0,1%, contro il +0,1% atteso allora) e dal "sorprendente calo nel primo trimestre" (-0,1%, contro il +0,3% previsto), che hanno portato la variazione acquisita a -0,2%. Il nuovo profilo disegnato dal Csc indica il ritorno a variazioni positive già dal secondo trimestre (con un +0,3% che incorpora un rimbalzo consistente che ancora nei dati di produzione non si vede), a un ritmo medio trimestrale dello 0,23%.
Anche per il 2015 la stima è stata ritoccata all`ingiù perché "lo scollamento tra dati reali e indicatori qualitativi induce a tenere in maggior conto l`abbassamento del potenziale di crescita e a puntare su variazioni trimestrali più contenute sia quest`anno sia il prossimo; ciò, tra l`altro, riduce il trascinamento (a +0,3% da +0,4%)".
La ripartenza del nostro Paese è ritardata e più debole rispetto agli altri. Dunque "è necessaria una scossa politico-economica molto forte per riportare l`Italia su un più alto sentiero di sviluppo". A lanciare l'allarme è il Centro Studi di Confindustria che conferma la diagnosi già fatta a dicembre scorso: "l`Italia cammina sul filo di un rasoio". Il mercato del lavoro, in Italia, resta debole. Sono 7,7 milioni le persone a cui manca il lavoro, totalmente o prazialmente.
"La turbolenza politica", avverte il centro studi di Confindustria, "rimane un freno seppure si sia molto attenuata e abbia preso corpo nel Paese l'aspettativa di importanti riforme". In questo scenario "la morale e' che e' necessaria una scossa politica molto forte per riportare l'Italia su un piu' alto sentiero di sviluppo".
Soprattutto, per Confindustria "Non appare necessaria ne' opportuna alcuna manovra correttiva". Sul fronte dei conti pubblici, ed in particolare del debito pubblico, secondo gli economisti di Confindustria "la strada maestra per ridurlo e' il rilancio della crescita; la sola austerita' e' controproducente".
Redazione Milano