COMMISSIONE UE: ITALIA SULLA FORCA, FRANCIA E SPAGNA ''PREMIATE'' NONOSTANTE I CONTI A PEZZI.
venerdì 3 maggio 2013
Con il debito pubblico "così elevato" per l'Italia "è necessario proseguire con il consolidamento dei conti anche dopo l'eventuale uscita dalla procedura per deficit ". Se qualcuno si era illuso di un improvviso allentamento della guardia, in seno all'Ue, sui conti pubblici italiani, il commissario agli affari economici Olli Rehn spazza via dubbi e speranze, spigando che l'Italia deve soprattutto "riprendere competitività e capacità di crescita".
La questione "fondamentale" per l'Italia è quella del "ripristino della sua competitività e della capacità di crescere di nuovo e di creare occupazione": questo contribuirebbe a "ridurre le pressioni sulle finanze pubbliche".
"Letta ha annunciato molte misure per rafforzare la crescita e perciò prima di annunciare la chiusura della procedura dobbiamo valutare le misure che il governo ci proporra"', e questo avverrà "prima della fine di maggio".
La Commissione europea - però - ha concesso due anni in più alla Francia per riportare il suo deficit al di sotto del 3% del Pil che avrebbe dovuto essere riportato al di sotto del tetto massimo entro quest'anno. "Considerando la situazione economica è forse ragionevole estendere di due anni la scadenza per la Francia e quindi correggere il deficit eccessivo entro il 2015," ha detto Rehn durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche Ue di primavera.
Per Madrid, inoltre, Bruxelles ha tenuto conto dei "postumi della crisi che continuano a pesare duramente" sull'economia del paese, e ritiene che "l'estensione della scadenza di due anni" per la riduzione del deficit sotto il 3% "continua a implicare sforzi di consolidamento realistici". La Commissione prevede per la Spagna un deficit al 6,5% per il 2013 e al 7% per il 2014, con un Pil rispettivamente al -1,5% e allo 0,9%. Praticamente, un disastro.
Mentre per l'italia dalla Commissione Europea nessuna concessione. Punto.
Red. - Milano