''FUORI DALLA UE IL PIL INGLESE AUMENTEREBBE'' UN DIPLOMATICO (INGLESE) VINCE IL PREMIO BREXIT, MIGLIOR IDEA ''VIA DALL'UE''
mercoledì 9 aprile 2014Un aumento del prodotto interno lordo di almeno 1,3 miliardi di sterline: questa sarebbe la conseguenza di un'uscita immediata della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Con questa (ardita) teoria Iain Mansfield, un diplomatico britannico di trent'anni, ha vinto i 100mila euro del premio Brexit con un saggio dal titolo "Apertura non isolamento".
Il saggio vincente di Mansfield sostiene che la Gran Bretagna non solo non sarebbe penalizzata da un'uscita dall'Ue ma ne deriverebbe solo vantaggi. Musica per le orecchie dell'Institute of Economic Affairs, think tank prestigioso ma decisamente euroscettico, che ha indetto il premio per il secondo anno consecutivo. L'abbreviazione Brexit – da Britain exit - è diventato il termine corrente per indicare il possibile divorzio di Londra dalla Ue in seguito al referendum promesso dal premier David Cameron entro il 2017.
Londra, secondo Mansfield, dovrebbe avere un rapporto piú "fluido" e meno vincolante con Bruxelles, abbandonando obblighi controversi come la libera circolazione di persone e il tributo annuale al budget Ue, ma mantenendo la libera circolazione di beni e capitali. La proposta è che la Gran Bretagna diventi membro dell'Efta, come la Svizzera, ma lasci la Ue per poter avere mano libera nel negoziare trattati commerciali bilaterali vantaggiosi, soprattutto con Paesi emergenti.
Mansfield calcola che il divorzio dall'Ue possa generare un incremento del Pil di almeno 1,3 miliardi di sterline, che nella migliore ipotesi potrebbe salire a 16 miliardi, grazie all'aumento dei rapporti commerciali con nuovi partner. L'ipotesi negativa, ammette il vincitore del concorso, sarebbe però un crollo di 40 miliardi del Pil, se il calo negli scambi con l'Ue non fosse compensato da nuovi rapporti commerciali con altri Paesi.
Lord Lawson, ex cancelliere dello Scacchiere e uno dei giudici del premio, ha detto che il saggio di Mansfield è «un ottimo punto di partenza per questo importante dibattito, ed è stato scritto con l'esperienza diretta di un membro del servizio diplomatico con una profonda conoscenza delle politiche commerciali».
L'assegnazione del premio a un diplomatico – Mansfield è attualmente responsabile del commercio e degli investimenti all'ambasciata britannica nelle Filippine – ha creato un certo imbarazzo al ministero degli Esteri. La proposta vincente, infatti, va contro la politica ufficiale del Governo Cameron, che è quella di restare nell'Ue ma negoziare condizioni migliori e maggiori libertà per Londra.
Articolo scritto da Nicol Degli Innocenti per Il Sole 24 Ore - che ringraziamo.