CELENTANO: MA QUANDO MAI I TONI ECCESSIVI DI GRILLO PRODUCONO VIOLENZA?
mercoledì 1 maggio 2013ROMA - ''Il disagio sociale non giustifica le pallottole esplose contro i due servitori dello Stato. Ed e' meschino e ipocrita da parte di certa stampa speculare su una tragedia, per farne un'arma contro l'avversario politico. I toni eccessivi di Grillo non possono generare violenza''.
Lo scrive Adriano Celentano in un intervento sul Corriere della Sera. Per il cantautore e' ''incredibile la velocita' di certi sciacalli nel gettare fango verso chi ha generato invidia per aver fatto una campagna elettorale senza soldi, in nome di un programma altamente democratico come quello del M5S, e che al contrario di chi li accusa, ha invece generato la speranza in un mondo tutt'altro che ostile e soprattutto contro ogni genere di violenza''.
''Bisogna essere cretini, ma cretini non lo sono, per non capire che i toni eccessivi di Grillo, che non sempre condivido, non possono e mai potranno generare violenza. Per il semplice fatto - conclude Celentano - che quei toni sono parte integrante della sua sfera comica e suonano piu' che altro come un modo per spezzare la tensione nei suoi comizi''.
In linea teorica, Celentano avrebbe ragione. Il problema è che nell'esaltazione verbale di Grillo si cela un secondo messaggio, subliminale: anch'io che ascolto voglio imitare. Ma dato che il processo di imitazione può usare unicamente le risorse che la persona possiede, se qualcuno non è capace di parlare come Grillo, di inveire come Grillo, di arringare come Grillo, per imitarlo ha a disposizione solo l'aggressività pura. Ed ecco la violenza.
Anita Valerio - Roma