GRASSO DA SINISTRA, QUAGLIARIELLO DA DESTRA AFFONDANO CONTEMPORANEAMENTE LA RIFORMETTA DI RENZI DEL SENATO
domenica 30 marzo 2014''Nessuno parla di abolire il Senato. Al posto di Renzi farei quello che sta facendo lui, lavorando con tutte le mie forze per superare il bicameralismo perfetto, diminuire il numero dei parlamentari, semplificare l'iter legislativo'', ma il Senato dovrebbe avere anche ''componenti eletti dai cittadini''. Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso in un'intervista in apertura di Repubblica dove avverte: ''Con un ampio premio di maggioranza e una sola Camera politica, il rischio e' che possano saltare gli equilibri costituzionali e ridursi gli spazi di democrazia diretta''.
''Immagino un Senato composto da senatori eletti dai cittadini contestualmente alle elezioni dei consigli regionali, e una quota di partecipazione dei consiglieri regionali eletti all' interno degli stessi consigli'', dice Grasso. ''Per rendere piu' stretto il coordinamento tra il Senato cosi' composto e le autonomie locali, prevederei la possibilita' di partecipazione, senza diritto di voto, dei presidenti delle Regioni e dei sindaci delle aree metropolitane''. L'ipotesi, formulata da Grasso, di ''almeno un centinaio di senatori eletti a cui sono delegate funzioni legislative e di controllo di rilievo'', e' riportata in apertura anche dall' Unita', che riferisce di un incontro a palazzo Giustiniani, una decina di giorni fa, tra il presidente del Senato e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
Ma Grasso non è l'unico che affossa la "riforma" annunciata da Renzi. Passando dalla sinistra alla destra di governo: ''I rappresentanti delle Regioni devono svolgere un ruolo importante ed essere specializzati. Dunque, a parita' di risparmi, e' meglio eleggerli contemporaneamente ai consiglieri regionali, oppure caricare questi ultimi di un secondo o terzo lavoro?''. Cosi' Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale e senatore di Ncd, in un' intervista al Corriere della Sera.
Il Senato deve costituire una ''camera di compensazione fra legislatore regionale e legislatore nazionale'', dice Quagliariello. ''La fiducia deve spettare alla Camera, che io chiamerei Assemblea nazionale. Il Senato delle Autonomie o dei Territori, invece, deve essere il luogo nel quale gli interessi dei territori vengono rappresentati nel processo legislativo. E' quel che manca all'attuale Titolo V''.
Quagliariello propone l'abolizione dei senatori di nomina presidenziale. Quanto ai Comuni, ''devono essere rappresentati, ma il loro ruolo non puo' essere pari a quello delle Regioni, perche' le Regioni legiferano e i Comuni no. E le Regioni, poi, non possono avere la stessa rappresentanza indipendentemente dalla loro dimensione''. Sulle competenze, ''il Senato non puo' avere mai l'ultima parola nel processo legislativo, pero' se esprime voto negativo su materie inerenti agli enti territoriali, la Camera puo' varare quelle norme soltanto con la maggioranza assoluta'', afferma Quagliariello, secondo cui ''i ricorsi alla Consulta devono passare prima per il filtro di Palazzo Madama''. (ANSA).