AEREO MALESE SCOMPARSO, IL PRIMO MINISTRO DICHIARA: ''VOLO' ALTRE SEI ORE MEZZA, POI SI E' PERSO IL SEGNALE (ATTERRATO?)''
sabato 15 marzo 2014A bordo dell'aereo della Malaysian Airlines scomparso sabato scorso furono disattivate tutte le comunicazioni e il Boeing 777-200 continuo' a volare a lungo, al punto che i satelliti lo rilevarono ancora per piu' di sei ore e mezza dall'ultimo contatto radar. Lo ha reso noto in una conferenza stampa il premier della Malaysia, Najib Razak, spiegando che la dinamica e' "coerente con un'azione deliberata" anche se ancora non e' accertato che si sia trattato di un dirottamento.
"Malgrado quanto apparso sui media, voglio essere molto chiaro: stiamo ancora indagando tutte le possibilita' su cosa fece deviare l'MH370 dalla sua rotta originaria", ha dichiarato il premier illustrando in diretta tv i nuovi dati forniti dai satelliti e dati dei radar militari. Questi dati, ha aggiunto, dicono con "un buon livello di certezza" che i due sistemi di comunicazione automatici, l'Acars (Aircraft Communications Addressing and Reporting System), che comunica via satellite con la compagnia di appartenenza, e il transponder, il radar secondario che identifica il velivolo sui monitor dei controllori di volo, furono "disattivati" uno dopo l'altro quando fu perso il contatto con i radar civili.
Rajib ha spiegato che l'ultima comunicazione del satellite con il Boeing 777-200 e' stata registrata alle 8,11 del mattino dell'8 marzo, piu' di sei ore e mezza dopo che il velivolo era scomparso dai radar, all'una e mezza. Il movimento del velivolo in quelle sei ore e mezza, in cui devio' dalla rotta e sorvolo' la penisola della Malaysia per poi dirigersi verso l'Oceano Indiano, e' "coerente con un'azione deliberata da parte di qualcuno a bordo dell'aereo", ha spiegato il premier. Gli investigatori stanno tentando di capire quale distanza possa aver volato oltre l'ultimo contatto con il satellite. Finora l'ultimo punto di comunicazone e' stato localizzato in un'area all'interno di due grandi corridoi geografici: quello settentrionale che va dalla frontiera con il Kazakhstan e il Turkmenistan fino al nord della Thailandia, e quello meridionale dall'Indonesia al sud dell'Oceano Indiano. Di qui la decisione annunciata da Rajib di interrompere le ricerche nel Mar Cinese meridionale e di concentrarle nelle regioni in cui potrebbe essere arrivato l'aereo, "lavorando con i Paesi coinvolti per richiedere ogni informazione utile, compresi i tracciati radar".