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GRILLO SCHIANTA L'ITALIA E IPOTIZZA LA SECESSIONE. MARONI: ''DA NON SOTTOVALUTARE'' (COME DIRE: PARLIAMOCI. ERA ORA!)sabato 8 marzo 2014"E se domani, alla fine di questa storia, iniziata nel 1861, funestata dalla partecipazione a due guerre mondiali e a guerre coloniali di ogni tipo, dalla Libia all'Etiopia. Una storia brutale, la cui memoria non ci porta a gonfiare il petto, ma ad abbassare la testa. Percorsa da atti terroristici inauditi per una democrazia assistiti premurosamente dai servizi deviati(?) dello Stato. Quale Stato? La parola "Stato" di fronte alla quale ci si alzava in piedi e si salutava la bandiera è diventata un ignobile raccoglitore di interessi privati gestito dalle maitresse dei partiti. E se domani, quello che ci ostiniamo a chiamare Italia e che neppure più alle partite della Nazionale ci unisce in un sogno, in una speranza, in una qualunque maledetta cosa che ci spinga a condividere questo territorio che si allunga nel Mediterraneo, ci apparisse per quello che è diventata, un'arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme? La Bosnia è appena al di là del mare Adriatico. Gli echi della sua guerra civile non si sono ancora spenti. E se domani i Veneti, i Friulani, i Triestini, i Siciliani, i Sardi, i Lombardi non sentissero più alcuna necessità di rimanere all'interno di un incubo dove la democrazia è scomparsa, un signore di novant'anni decide le sorti della Nazione e un imbarazzante venditore pentole si atteggia a presidente del Consiglio, massacrata di tasse, di burocrazia che ti spinge a fuggire all'estero o a suicidarti, senza sovranità monetaria, territoriale, fiscale, con le imprese che muoiono come mosche. E se domani, invece di emigrare all'estero come hanno fatto i giovani laureati e diplomati a centinaia di migliaia in questi anni o di "delocalizzare" le imprese a migliaia, qualcuno si stancasse e dicesse "Basta!" con questa Italia, al Sud come al Nord? Ci sarebbe un effetto domino. Il castello di carte costruito su infinite leggi e istituzioni chiamato Italia scomparirebbe. E' ormai chiaro che l'Italia non può essere gestita da Roma da partiti autoreferenziali e inconcludenti. Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi, poltronifici, uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino. Una pura rappresentazione senza significato. Per far funzionare l'Italia è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni, recuperando l'identità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie. E se domani fosse troppo tardi? Se ci fosse un referendum per l'annessione della Lombardia alla Svizzera, dell'autonomia della Sardegna o del congiungimento della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige alla Francia e all'Austria? Ci sarebbe un plebiscito per andarsene. E se domani..." Beppe Grillo. Reazioni: "La posizione di Grillo in favore della secessione in macro regioni e' un altro errore gravissimo che il Movimento 5 Stelle sta per compiere. Noi speravamo che la Lega rivedesse queste posizioni proprio nel momento in cui pone il problema dell'uscita dell'Italia dall'Euro e della sovranita' nazionale in Europa. Purtroppo ricadere indietro sul secessionismo significa essere piu' deboli a Bruxelles e tutelare di meno le autonomie locali che devono avere un forte Stato come punto di riferimento. Non si puo' essere contro l'Euro e, contemporaneamente, a favore della secessione". Lo dichiara Gianni Alemanno, a margine del congresso nazionale di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale in corso a Fiuggi. ''Da non sottovalutare, ne rituitto alcune per un utile confronto''. Lo scrive chiedendo un'opinione ai suoi simpatizzanti su Twitter il presidente della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, sul post del blog di Beppe Grillo a proposito di un'idea di Italia in futuro non piu' unita. "Grillo sposa le idee della Lega. Dio li fa e poi li accoppia". Lo scrive su twitter Andrea Marcucci del Pd. "Sul blog di Grillo si arriva a riesumare le macroregioni di Miglio e della Lega, per la felicita' di Salvini e compagnia. Evidentemente i grillini sono in stato confusionale e hanno paura di perdere consenso, altrimenti non raschierebbero il fondo del barile mettendo in discussione l'unita' del Paese". Lo scrive sul suo profilo Facebook il deputato dell'Udc Gianpiero D'Alia. Nota. Quando noi de ilNord.it scrivemmo che l'alleanza naturale della Lega non era e non è con Berlusconi & soci, ma con l'M5S che è un grande Movimento di popolo, da ambienti di vertice del Carroccio ci arrivarono giudizi molto negativi. Perchè ci venne fatto sapere che "non avevamo capito che l'M5S è centralista e nazionalista". Noi lo ripetiamo: se oggi ci fosse il Bossi degli anni Novanta, l'alleanza con Grillo sarebbe già stata siglata da un anno o due. E con questo, si sarebbe già creato un fronte amplissimo contro la UE, l'euro, la tirannia di uno Stato italiano in mano a oligarchie vendute (per quattro monetine, tra l'altro) a Bruxelles. Ma chissà, forse ora è la volta buona. Non è mai troppo tardi, per decidere la cosa giusta. max parisi ![]() Cerca tra gli articoli che parlano di:Grillo M5S macroregioni secessione separatismo fine dello Stato italiano Salvini Maroni |
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