IL MONDO STA DAVVERO CAMBIANDO: ANCHE L'NCD DI ALFANO CONTRO IL PARLAMENTO SPRECONE DI STRASBURGO (VOGLIONO SIA CHIUSO)
giovedì 27 febbraio 2014Una degli aspetti piu' odiosi dell'Uniopne Europea e' il fatto che i suoi arroganti e strapagati burocrati sprechino senza ritegno i soldi estorti ai cittadini con le varie politiche di austerità, e l'esempio classico di questo spreco sono i 200 milioni di euro all'anno spesi per mantenere i due parlamenti di Bruxelles e Strasburgo, quest'ultimo aperto solo 60 giorni all'anno.
A tale proposito e' interessante notare come alcuni giorni fa la vicepresidente dell’europarlamento Roberta Angelilli ha deciso di protestare contro questo inaccettabile spreco e con lei davanti alla sede di Strasburgo c’erano anche i giovani militanti del Nuovo centro destra.
«Stop wasting euros» si leggeva sullo striscione che hanno esposto in strada e poi sul volantino che Angelilli ha voluto mostrare anche all’interno dell’aula, nel corso dell’intervento con cui ha chiesto formalmente la fine di questa vera e propria follia.
«Chiediamo subito di chiudere la doppia sede e di utilizzare queste risorse per imprese e lavoro», ha detto Angelilli, sottolineando che «si chiedono sacrifici ai cittadini e alle imprese, ma si continua a mantenere la doppia sede del Parlamento europeo che ha un costo inutile di 200 milioni di euro l’anno, tra spostamenti del personale e dei documenti, manutenzione della sede di Strasburgo e costi ambientali, stimati in 20mila tonnellate di CO2».
Per capire l’entità dello sperpero basterà ricordare che proprio un miliardo di euro è la cifra stanziata oggi dall’europarlamento per il pacchetto d’investimenti nel digitale previsto dalla Connecting Europe Facility, lo strumento che finanzierà i progetti delle grandi reti infrastrutturali paneuropee dall’energia ai trasporti.
La questione della doppia sede non è nuova e, anzi, il Parlamento europeo si è più volte espresso contro il mantenimento della sede di Strasburgo, verso cui eurodeputati e assistenti devono fare la spola una volta al mese.
Il problema, però, è che quella rappresentanza è prevista dalla Costituzione che può essere modificata solo con voto unanime e la Francia, che dal parlamento di Strasburgo trae un notevole vantaggio economico, non ci pensa affatto a fare un passo indietro. Per questo, la richiesta di Angelilli è stata rivolta «a gran voce al Consiglio, e soprattutto alla Francia» perchè pongano fine – ha detto l’esponente del Ncd – a questo circo itinerante».
Anche se questa protesta verra' ignorata bisogna dare credito a Roberta Angelilli per aver intrapeso un'iniziativa piena di buonsenso e forse non e' un caso che la stampa di regime (con l'eccezione de Il Secolo D'Italia) abbia censurato questa notizia per non dare fastidio a personaggi come Matteo Renzi e Giorgio Napolitano.
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra.