BORGHEZIO ESPULSO DAL PARLAMENTO DI STRASBURGO PERCHE' CONTESTA L'OLIGARCA LASZLO ANDOR CHE STAVA ATTACCANDO LA SVIZZERA
mercoledì 26 febbraio 2014STRASBURGO - Clamorosa protesta di Mario Borghezio, che ha interrotto l'intervento in plenaria del Commissario Laszlo Andor, sventolando una grande bandiera svizzera e gridando tra l'altro "basta con la dittatura europea sui popoli" e "Svizzera libera". Il leghista e' stato espulso dall'aula.
Andor stava facendo il punto sulla controversa questione dei rapporti Ue-Svizzera (controversa per la rabbia degli oligarchi UE per non potere soggiogare la Svizzera), messi in crisi dal risultato del legittimo referendum popolare del 9 febbraio che obbliga il governo di Berna di reintrodurre quote per l'immigrazione. Un esito che, tra l'altro impone a Berna anche di non firmare il protocollo per la liberalizzazione degli ingressi ai croati, entrati nella Ue come 28/o paese il primo luglio scorso. Proprio per questo la Ue -con un ricatto che è una vera e propria minaccia alla sovranità della Svizzera - ha congelato tutti i negoziati in corso con la Svizzera che pur non essendo membro della Ue fa parte dello 'spazio economico europeo'.
Il commissario stava illustrando le possibili conseguenze quando Borghezio ha lasciato il suo posto, si e' avvicinato al banco della Commissione, sventolando la bandiera rossocrociata ed urlando in francese: "E no, l'Europa deve rispettare la volonta' del popolo sovrano. Si' al referendum, si' alla liberta' del popolo. Basta con la dittatura europea sui popoli".
Mentre uno sbigottito Andor si e' interrotto, il vicepresidente di turno dell'assemblea ha fatto intervenire i commessi ed espulso il parlamentare della Lega, che in italiano ha continuato a gridare "viva la liberta', viva il federalismo, Svizzera libera, basta con la dittatura".
Mentre si allontanava ha battibeccato con la sinistra. Ed in una nota ha poi spiegato di aver voluto "sottolineare non solo il pieno consenso della Lega Nord al significato politico del referendum svizzero cosi' importante per il futuro delle politiche sull'immigrazione, ma anche il diritto del popolo della Svizzera, il Paese europeo di piu' antica e radicata pratica della vera democrazia fondata sui referendum, al pieno rispetto delle proprie libere determinazioni. Questa Ue prona ai diktat dei poteri finanziari, sembra impermeabile a questi valori secolari di liberta'".