CIVATI (PD): ''IL PD MI RICATTA, O VOTO LA FIDUCIA O MI BUTTANO FUORI DAL PARTITO, LA MIA SARA' UNA SFIDUCIA DI FATTO''
lunedì 24 febbraio 2014ROMA - "Il mio e' il travaglio di tutti gli elettori che pensano che stiamo facendo un errore clamoroso. La mia e' una sfiducia, di fatto". Cosi' Pippo Civati, della minoranza PD, interviene a Effetto Giorno, su Radio 24, in merito alla decisione di votare la fiducia al Governo Renzi: "Non sono convinto di questa operazione, sono convinto che smentisca anche in renzismo 'buono', quello piu' coraggioso, quello delle elezioni, quello della vittoria con i voti dei cittadini. E' un disagio fondatissimo politicamente che pero' ci porta ad una scelta molto dura, tra lo stare nel Pd e uscirne".
Ma perche' non lascia il partito?
"Me lo stanno chiedendo quasi tutti, capisce l'imbarazzo e la difficolta'. Penso che il progetto del Pd e' l'unico che possa rispondere ad una sinistra di Governo. In questo momento c'e' molto Governo e poca sinistra, stiamo cercando di capire se e' possibile rimanere nel Pd con una posizione diversa e con la possibilita' di orientarlo in maniera diversa. Il ricatto che e' stato posto e' stato un ricatto micidiale. Fare una cosa che molti ritengono sbagliata, sostenerla. Per un po' si puo' anche provare, poi non so cosa succedera'.
E' un ricatto insostenibile, mette contro opzioni radicalmente diverse tra loro. Sorprende che nessuno nell'area di Cuperlo e nei 150 eletti con Bersani abbia alcun ripensamento, solo i cattivi civatiani".
A proposito: e' convinto che tutti i cosiddetti civatiani voteranno la fiducia?
"Penso di si', ma sono deputati e senatori che hanno un giudizio indipendente dal mio, che possono avere una sensibilita' simile alla mia ma possono avere opinioni diverse. Le posso dire che la platea di Bologna era largamente sbilanciata per votare la fiducia al Pd, non tanto a Renzi".