LE OTTIME RAGIONI PER AFFERMARE CHE RENZI SIA PERFETTO PER FARCI USCIRE DALL'EURO.COME SCHIANTERA' L'ITALIA LUI, NESSUNO
mercoledì 19 febbraio 2014Sin dalla notte dei tempi tra i popoli sopravvive la cultura del salvatore. L'uomo della provvidenza che arriva e aggiusta tutto. Questa figura è narrata nella mitologia, per non parlare di tutte le religioni, e si estende anche in altri contesti come la cinematografia e la letteratura.
Fuori da blasfemi paragoni religiosi, di natura esoterica o cinematografica, analizziamo oggettivamente la situazione.
Renzi è un uomo giovane sveglio, ambizioso, energetico, con una accettabile esperienza nel campo politico sufficiente a capire certe dinamiche senza che lo si possa considerare un soggetto già eccessivamente intossicato dal magma della politica.
Vorrebbe formare un governo con una parte di soggetti attori che appartengono però a quello precedente, e che si sono rivelati un fuoco d'artificio scoppiettante come petardi per bambini (... prima perplessità).
Alle spalle ha un partito lacerato internamente, che sta aspettando la prima occasione per farlo definitivamente cadere dentro alle trappole delle correnti cospiratorie. ( ...seconda perplessità).
Lui se ne frega direte voi e tira dritto per la sua strada circondato da un gruppo di ambiziosi suoi (circa) coetanei.
Purtroppo la politica delle riforme non è fatta da un pugno di ministri che legiferano allegramente. La politica delle riforme strutturali passa per quel tritacarne che è la mostruosa macchina della burocrazia d'apparato, rappresentabile in un ginepraio di commissioni, vicecommissioni, sottocommissioni, segreterie di commissioni, mini/medi/maxi commissioni, tutte impastate con norme procedurali, regolamenti creati appositamente per impantanare e dilazionare, gestite e composte da uno spaventoso numero di dirigenti e funzionari passa carte, il cui volto è sconosciuto al 99% degli italiani e che da decenni si guadagnano più o meno meritatamente, lauti compensi retributivi, analizzando, studiando, elaborando, respingendo, ma soprattutto arenando, tutti i provvedimenti contrari agli interessi di quel potentato finanziario che "dirige" questo Paese da molto tempo e con spirito totalmente feudale ne controlla i controllori (... terza perplessità).
Dal trend economico che esprimeva l'Italia negli anni 90, sino ad oggi abbiamo perso, causa crisi, circa 20 punti percentuali di Pil.
Premesso che per recuperare in qualche anno questa sproporzione, ci vorrebbero tali e tante riforme che nessun Paese europeo, (nemmeno Germania o Francia...) sino ad oggi è mai riuscito ad effettuare, bisognerebbe comunque adottare una politica che seguirebbe una rotta ben diversa da quella tracciata oggi dalla troika
Europea e qui si creerebbe un conflitto interno, in quanto per fare le riforme si andrebbe contro l'Unione Europea ma per attuarle ci vorrebbero gli aiuti finanziari della stessa Banca Europea il chè, per usare una antica espressione napoleonica, infilerebbe Renzi dritto dritto in un "cul de sac" ( ...quarta perplessità).
La storia ci insegna che troppi fronti di battaglia, hanno fatto perdere intere guerre. Oggi Renzi manifesta l'intenzione di voler combattere la cosa pubblica per ridurre sprechi e costi, vorrebbe chiudere una camera, vorrebbe affrontare e convincere (?) le banche italiane affinché riprendano nuovamente una politica del credito all'impresa, vorrebbe intervenire fattivamente sulle fasce più deboli, disoccupate o meno retribuite, vorrebbe riformare il fisco alleggerendo il carico attualmente sulle spalle dei contribuenti e nello stesso tempo, vorrebbe affrontare problemi di macroeconomia imponendo dei severi cambiamenti di rotta agli attuali diktat dell'Unione Europea. Tutto questo eseguendo ( parole sue) almeno una riforma al mese. (...quinta perplessità).
Riflessione prudente: sarebbe già quasi fantascienza ipotizzare di riuscire a realizzare tutto quanto sopra descritto, in quei modi ed entro quei termini, ma ciò che a mio giudizio lo renderà assolutamente impossibile sarà causato dal fatto che finché il "Cesare" Matteo andrà in giro a combattere la sua donchisciottesca guerra, a Roma, all'interno del suo partito, c'è chi ancora non ha digerito la sua rapida ascesa e sta già tramando per farlo cadere prima che porti a casa qualche successo reale... C'ha scommesso pure...il baffetto.
Stefano Cannas