IL SEL MOLLA IL PD ALLE ELEZIONI EUROPEE: IL PARTITO DEMOCRATICO E' RIMASTO L'UNICO A FAVORE DEGLI OLIGARCHI UE
domenica 26 gennaio 2014La legge elettorale frutto dell'accordo Forza Italia - Pd potrebbe costare cara, molto cara, al Partito Democratico: perdere le elezioni prima ancora di andare alle urne. Non è detto che ci arriverà, infatti, alleato del Sel. E senza il Sel, il Pd può anche fare a meno di correre. Ma prima ancora, con questa divisione interna alla sinistra italiana ressta solo il Pd a favore "dell'Europa", a favore "dell'euro", a favore di questo disastro sotto gli occhi di tutti. Ecco cosa è accaduto al congresso del partito di Vendola.
"Ambasciatore non porta pena". Chissa' se Stefano Bonaccini ha pensato al vecchio adagio, prima di salire sul palco del congresso di Sel in rappresentanza del Pd e del 'grande assente' Matteo Renzi. E, soprattutto, prima di subire una contestazione prevedibile a causa di quella riforma della legge elettorale, firmata Renzi-Cav, che mette a rischio la sopravvivenza dei piccoli partiti. I "buffone' e "vergogna" che accompagnano il suo intervento fin dalla sue prime parole (un "Cari compagne e compagni..." subito interrotto dai fischi) danno il senso dell'accoglienza che i 900 delegati intendevano riservare a Renzi. Sotto accusa c'e' l'intesa con il Cav.
E a poco serve la rassicurazione dello stesso Bonaccini che "Renzi non e' il nuovo Berlusconi". Deve intervenire Nichi Vendola per lasciar parlare l'esponente Dem. Anche se lo stesso governatore pugliese non puo' nascondere le proprie critiche all'accordo per la riforma: "Berlusconi - dice - ha ammesso il suo copyright. Quando la sinistra moderata fa un giro di valzer con lui, pensa di averlo messo nel sacco, e invece..." e' il contrario. I rapporti tra Sel e Pd non sono mai stati cosi' tesi come in questo periodo.
Sono lontani i tempi dell'accordo per le politiche del 2013; ed appare difficile una ricongiunzione in vista delle prossime Europee che pure e' il tema principale del congresso. Vendola si dice "dispiaciuto" per l'assenza di Renzi a Riccione ma ribadisce la propria indipendenza: "L'alleanza con il Pd non e' scritta nelle 'tavole della legge'". Gli interventi si susseguono e la platea di delegati appare sempre piu' tentata dal tagliare drasticamente i ponti con il sindaco di Firenze. Vendola, pur mantenendo un distacco fermo nei confronti del Pd, non vuole arrivare alla rottura. In ballo ci sono le modifiche alla legge elettorale che saranno affrontate in un prossimo incontro: Sel e' pronta "a discutere con la considerazione ed il rispetto che meritiamo" - sottolinea il governatore pugliese - ma "non chiede un 'aiutino' ne' l'elemosina".
Il leader di Sinistra Ecologia e Liberta' non ha perso le speranze e strappa al Pd, per bocca di Bonaccini, la promessa di "non porre preclusioni alle possibilita' di correzioni che riguardino anche la soglia di sbarramento". Sono elementi che difficilmente sposteranno gli equilibri interni ai vendoliani in vista della scelta per le alleanze alle Europee. La platea di delegati non nasconde la sua simpatia per una opzione di rottura con il Pd che porta ad una intesa con Alexis Tsipras, il leader della formazione greca Siryza che punta a federare tutte le forze di sinistra europeiste e della societa' civile in contrapposizione alla 'sinistra di sistema'. Lo si capisce quando i delegati salutano con un lungo applauso (ed un esplicito coro "Tsipras, Tsipras") il messaggio di saluto del giovane leader greco. Tiepida, invece, l'accoglienza per la lettera inviata dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz: un appoggio che per Sel significherebbe una automatica alleanza con il Pd. "L'assemblea ha gia' scelto - confida un delegato - Alexis Tsipras sara' il nostro anti-Renzi". (ANSA)