L'UNGHERIA VA AL VOTO PER LE POLITICHE AD APRILE, A MAGGIO LE EUROPEE: TUTTI I SONDAGGI DANNO VIKTOR ORBAN TRIONFATORE.
sabato 25 gennaio 2014BUDAPEST - Le elezioni europee di fine maggio non sono l'appuntamento elettorale piu' atteso in Ungheria, dove prim'ancora del rinnovo del Parlamento europeo si votera' per il rinnovo del Parlamento nazionale.
Un test importante per l'Europa, che avra' dal voto ungherese indicazioni sul tipo di paese con cui l'Ue dovra' avere a che fare per i prossimi quattro anni. E' stato fissato al 6 aprile l'election day in Ungheria, dove il dibattito politico e la campagna elettorale sono concentrati sul programma nazionale.
Il primo ministro, Viktor Orban, cerca la rielezione e stando agli attuali sondaggi il suo partito, Fidesz, si conferma prima formazione del paese con circa il 30% delle preferenze, un margine considerato molto ampio dai commentatori politici ungheresi che dovrebbe consentire la rielezione di Orban alla guida del governo senza problemi di sorta.
I socialisti avrebbero tra il 10% e il 16% e il partito estremista ed euroscettico Jobbik potrebbe raggiungere il 10% dei voti. Da notare che Orban ha già espulso dall'Ungheria l'FMI, ha sottratto la banca centrale dell'Ungheria dal controllo della BCE e ha rigettato le imposizioni della UE che avrebbero preteso una politica economica estremamente dannosa per l'Ungheria. Quindi, in realtà la posizione di Orban è profondamente "euroscettica". Questo è il motivo per il quale il partito Jobbik non ha di fatto possibilità di successo, e anzi rappresenta un valido alleato "di riserva" per Orban.
Ad ogni modo, considerando che a distanza di appena un mese d aprile 2014 gli elettore magiari saranno chiamati nuovamente alla urne per le europee, il voto di inizio aprile diventa un test molto importante per l'Europa.
Un'ultima annotazione: è interessant eosservare che - paradossalmente - il partito che propugna la devastazione dell'euro in Ungheria - la cui economia grazie alla valuta sovrana sta avendo sviluppi straordinari - non è quello di destra, bensì quello di sinistra, che teoricamente dovrebbe fare gli interessi del popolo e non dei banchieri della Bce e degli oligarchi UE, marionette al servizio delle grandi consorterie finanziarie d'Europa e degli Stati Uniti.
max parisi