LE FEMMINISTE ITALIANE DI ''SE NON ORA, QUANDO?'' SI SPERTICARONO IN ELOGI PER HOLLANDE (LEGGERE) E ORA TACCIONO. PERCHE'?
mercoledì 15 gennaio 2014Il 17 maggio del 2012, il Comitato Se Non Ora Quando si sperticò in elogi per il presidente della Repubblica francese, il signor Hollande. L'autrice di quanto trascriviamo qua sotto, è Elisabetta Addis, del "Comitato Promotore Se Non Ora Quado?". Col senno di poi, leggere cosa diceva può far sorridere o disgustare, a seconda. Ma il punto non è questo. Il punto è che il medesimo Comitato non ha espresso alcun giudizio sul comportamento di Hollande nella nota vicenda delle corna che ha messo alla sua dolce (dolce?) metà, sputtanata in mondo visione. Perchè tacciono, le femministe italiane? Perchè non vengono stigmatizzati i comportamenti francamente disgustosi di un tizio che tradisce la compagna, e non solo, non ha neppure il coraggio delle sue azioni. La poveretta lo ha scoperto perchè una rivista ha pubblicato le foto del tradimento.
Delle due, l'una: o le femministe italiane sono d'accordo con questi comportamenti maschili, o tacciono perchè la porcata l'ha fatta un maschio di sinistra. Che sarebbe orrifico. Al lettore, l'ardua sentenza.
Intanto, ecco cosa scriveva, la simpatica Elisabetta Addis di Hollande:
"Grazie, Hollande! La Francia ha dato a tutti i paesi democratici un segnale che sarà difficile ignorare in futuro. La democrazia comincia dal due, come ci ha insegnato un'altra francese. Comincia dal riconoscimento che l'essere umano esiste in due versioni diverse ma equivalenti, entrambe necessarie per la gestire, condurre, governare al meglio la comunità degli umani. Il governo per metà fatto di donne ci mostra che là, una parte sostanziosa della popolazione e della cultura, ha acquisito quel che qui ancora si fa fatica perfino a dire. E cioè che le donne hanno non soltanto lo stesso potenziale, ma anche ormai competenze quanto l'altro sesso. Solo che sia uomini che donne non sempre riescono a vedere e valutare la competenza e l'eccellenza quando essa appare in un corpo femminile, come dimostrano ricerche su ricerche. Il 50% a ciascun sesso in tutti i luoghi in cui si decide: è semplicemente una misura necessaria per rompere questa barriera di svantaggio, e per sfruttare appieno le competenze e la diversa saggezza dei due sessi".
MAX PARISI