COLPO SU COLPO: UCCISO A TRADIMENTO LUNEDI' UN SOLDATO ISRAELIANO SUL CONFINE, ELIMINATI TERRORISTI PALESTINESI OGGI.
giovedì 19 dicembre 2013Gerusalemme - L’intifada a bassa tensione, quella che ha accompagnato i colloqui di pace fortemente voluti dal presidente USA Obama e dal suo segretario di stato Kerry, quella che doveva lavorare ai fianchi lo Stato Ebraico per convincerlo sotto minaccia ai più generose e rapide offerte per raggiungere la pace impossibile, ha probabilmente visto la sua fine nella notte scorsa quando i reparti anti terrorismo dell’esercito israeliano sono entrati nelle città palestinesi di Jenin e Qalqilia.
L’operazione dello Stato Maggiore israeliano è stata decisa su informazioni di intelligence che indicavano nelle due città palestinesi la presenza di organizzatori ed esecutori degli attentati avvenuti nei giorni scorsi lungo la linea di confine fra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese e all’interno del territorio israeliano.
Chi siano e quanti gli arrestati ancora non è stato rivelato ai media, mentre si hanno le generalità di uno dei due palestinesi armati uccisi dalle forze speciali durante l’operazione, si tratta di Salah Yassin, 24 anni, appartenente agli apparati di intelligence generale dell'A.N.P.
La reazione palestinese all’operazione è stata furibonda e il portavoce del presidente Abbas ha dichiarato: "Israele conduce una pericolosa escalation" mentre Nabil Abu Rudeineh durante una trasmissione radio rincarava "Israele sta compiendo sforzi per tenere vivo il ciclo di violenza e di tensione” invitando la comunità internazionale ad intervenire.
Secondo il negoziatore palestinese Saeb Erekat le trattative sono diventate possibili e ha elencato tutta una serie dall’autorizzazione alla costruzione di 5.992 unità abitative negli insediamenti alla limitazione di movimento dei palestinesi, non degli arabi israeliani, verso in Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme.
Erekat ha chiaramente dimenticato che l’autorizzazione alla costruzione è stata poi congelata dal Primo Ministro in persona e che i blocchi sono stati attuati dalle autorità militari dopo le rivolte violente e gli assembramenti che si sono registrati ogni venerdì alla fine della preghiera.
Ha aggiunto anche che è consapevole di quanto il processo di pace sia importante che nessuno ne potrà beneficiare più dei palestinesi stessi e ha lisciato il pelo all’amico americano dichiarando alla Reuters: "Abbiamo investito tutti i nostri sforzi a quelli di John Kerry ma se Israele mantiene queste misure alla fine ci sarà il fallimento e sarà sua la responsabilità.", e lo ha fatto senza menzionare le decine di attacchi contro i civili e militari israeliani degli ultimi giorni e mettendosi in banca in vista del blocco prossimo venturo dell’ultima ‘svista obamiana’ in medioriente, blocco che avverrà, siamo pronti a scommettere, subito dopo la liberazione dell’ultimo prigioniero palestinese secondo gli accordi preventivi che la Casa Bianca ha imposto a Gerusalemme.
Michael Sfaradi - Gerusalemme