OBAMA FA L'ELOGIO FUNEBRE DI NELSON MANDELA, E A SUO FIANCO C'ERA UN FALSO TRADUTTORE NEL LINGUAGGIO DEI SORDOMUTI
mercoledì 11 dicembre 2013Gerusalemme - Qualcuno potrebbe pensare che io abbia in antipatia il Presidente USA Barak Hussein Obama, ecco questo qualcuno, ha perfettamente ragione.
Non si tratta comunque di un’antipatia verso l’uomo, che a detta di molti è un simpaticone beve birra e gli piacciono le donne, non è un caso che i fotografi lo abbiano immortalato, durante il funerale di Mandela, mentre flirtava con il Primo Ministro danese signora Helle Thoming Schmidt, ed era così allegro che la sua signora Michelle, a un certo punto della cerimonia, ha preteso in cambio dei posti e si è messa come un muro fra il marito e la bionda europea.
L’antipatia che provo è verso il suo operato perché dopo la marcia trionfale verso la Casa Bianca a colpi di innovamento e di ‘Yes we can’ (Sì noi possiamo), non ne ha azzeccata una neanche per errore al punto che il moto per le seconde elezioni era ‘Hope’ (speranza) come dire speriamo che Dio ce la mandi buona.
Chi come me lo vede assolutamente incompetente e inadatto al ruolo che ricopre aveva sì una speranza, quella che si togliesse di mezzo al più presto lasciando il posto a uno meno maldestro di lui, ma la speranza, la nostra, è morta sotto il risultato dei voti che lo hanno confermato al ruolo presidenziale dandogli altri quattro anni per continuare e completare i disastri che aveva messo in cantiere durante il suo primo mandato.
Barak però, dobbiamo dirlo, è anche decisamente sfortunato e a lui sono capitate cose mai viste prima alcune solo di etichetta come la gaffe del brindisi sbagliato davanti alla Regina Elisabetta II, e altre decisamente più importanti il crollo della piattaforma petrolifera che ha pesantemente inquinato il golfo del Messico con decine di migliaia di tonnellate di greggio che uscivano dal sottosuolo e finivano direttamente sul fondale dell’Oceano. Possiamo passare per le primavere arabe che tutto hanno fatto tranne che esportare democrazia alle riforme annunciate e mai completate che rimarranno lì dentro al cassetto fino a fine mandato.
Ma la cosa comica nella tragicità dell’evento è ciò che è accaduto durante il suo elogio funebre al leader Sudafricano Nelson Mandela.
Obama, uno dei pochi leader stranieri presenti ad essere autorizzato a parlare, ha elogiato il padre della lotta Sudafricana avendo accanto un traduttore di segni nel linguaggio dei sordomuti. E fino a qui nulla di eccezionale, lo fanno a volte anche i nostri telegiornali, ma la cosa ridicola è che il traduttore era un falso e nel movimento delle sue mani non c’era alcun significato.
Lo ha dichiarato il direttore della Federazione dei sordi del Sudafrica, Bruno Druchen, e anche Wilma Newhoudt deputata dell'African National Congress, anche lei sorda, ha confermato che l'uomo , probabilmente, stava solo facendo ginnastica.
Si tratta di una beffa incredibile, una sorta di zingarata, una supercazzola alla ‘Amici Miei’ fatta ai danni di quello che dovrebbe essere l’uomo più potente del mondo ma che non smette mai di essere messo in ridicolo e anche se il governo sudafricano ha dichiarato alla Associated Press che presto sarà divulgato un comunicato con cui verrà spiegata la querelle una domanda è legittima, sarà forse che il traduttore era falso perché tanto quello che Obama dice non interessa praticamente più a nessuno? Ai posteri l’ardua sentenza.
Di Michael Sfaradi - Gerusalemme