IL MOVIMENTO DEI FORCONI - COSTITUENTE RETE CIVICA NAZIONALE HA DENUNCIATO L'ITALIA ALLA CORTE EUROPEA DIRITTI DELL'UOMO
lunedì 9 dicembre 2013Milano - Il Movimento dei Forconi, ovvero la "Costituente Rete Civica nazionale protagonista sia dell'organizzazione dello sciopero generale di oggi sia del suo effettivo svolgimento, hanno denunciato lo Stato italiano alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo.
La denuncia è stata fatta per "la violazione dei diritti umani e della dignità della persona umana, per l'oppressione fiscale e la conseguente perdita e chiusura sia delle aziende sia dei posti di lavoro con un aumento della disoccupazione ceh sta portando il nostro Paese al declino".
L'annuncio è stato dato dal presidente della Costituente Rete Civica Nazionale, Angelo Todaro.
"Inoltre - aggiunge Todaro - ravvisiamo la palese violazione dell'articolo 1 della Costituzione". La notizia della denuncia è stata data da Todaro all'assemblea di ieri del movimento svoltasi a Santa Maria Capua Vetere, alla quale è stato invitato dagli organizzatori ed era presente anche il sindaco di Verona Flavio Tosi.
"Dal mese di dicembre 2011 - ha concluso Todaro - il governo italiano ha inasprito le azioni fiscali contro le imprese e di conseguenza contro i lavoratori con la scusa dell'imminente default anche in conseguenza dello stato di gravità di altri Paesi dell'area UE come Grecia e Portogallo. Il governo Letta non ha fatto altro che procedere su questa strada e le banche, pur aiutate dalla BCE, non erogano più fidi alle imprese che sono costrette a chiudere lasciando sul lastrico intere famiglie. Imprenditori che si suicidano per l'oppressione di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate".
Parole vere. Fatti accaduti e che continuano ad accadere.
Todaro ha poi detto: "L'Italia è il paese con le tasse più alte nell'area Unione Europea che costringono molte imprese a emigrare verso Paesi vicini come la Svizzera, l'Austria, la Slovenia, la Slovacchia, la Francia e nell'area ex Ue, la Serbia. Tutto ciò ha generato povertà e frustrazione nelle famiglie italiane. Ora, basta!".
max parisi