I VENTI DI GUERRA SOFFIANO DA NORD: ATTACCO A ISRAELE DAI CONFINI SIRIANI. CONVOGLIO COLPITO DA UN ORDIGNO ESPLOSIVO.
sabato 7 dicembre 2013Gerusalemme - La sospensione di tutti i permessi per il fine settimana e l’innalzamento del livello di guardia in tutte le basi dell’esercito che si trovano a ridosso del confine con la Siria, questi sono stati i primi provvedimenti presi dallo Stato Maggiore del nord Israele dopo la potente deflagrazione di ieri lungo la linea di confine del Golan durante il passaggio di un convoglio militare impegnato in normali attività di controllo della frontiera.
Fortunatamente non ci sono stati feriti fra i militari e i danni si sono limitati alla rottura del lunotto posteriore di uno dei mezzi, ma questo è un serio campanello di allarme che i vertici dell’esercito israeliano stanno prendendo in profonda considerazione anche se nessuna organizzazione terroristica ha al momento rivendicato la responsabilità .
La deflagrazione è stata molto potente, e il tuono è stato sentito in tutto il settore interessato tanto che molte forze si sono recate sul punto dell’attacco prima ancora che l’allarme fosse lanciato.
L'esercito israeliano ha aperto un’inchiesta con relativa indagine che dovrà dare una risposta sulle responsabilità dell’atto e definire chi abbia portato a termine l’atto terroristico prima di un’eventuale risposta.
Dopo decenni di calma relativa il confine con la Siria si è improvvisamente infiammato, la guerra civile si è spinta più volte fino alla barriera del cessate il fuoco con lo Stato Ebraico e sia i governativi che i ribelli hanno cercato a più riprese di coinvolgere Israele nella disputa con l’intenzione di internazionalizzarla e, nel frattempo, creare per l’ennesima volta il fronte anti – Israele che fa sempre comodo ogni volta che si vogliono far dimenticare i dissidi interni.
Negli scorsi mesi l’IDF ha più volte risposto al fuoco quando colpi di mortaio o missili a breve gittata sono stati sparati o lanciati verso i centri abitati, ma la linea fino ad oggi adottata dai comandi è stata quella di evitare nel limite del possibile di infiammare la situazione che è di per sé estremamente complicata.
Diverso sarebbe però l’atteggiamento nel caso in cui le indagini dovessero portare al diretto coinvolgimento delle truppe siriane o dei loro alleati Hetzbollah.
Nei prossimi giorni, in corrispondenza dei risultati dell’indagine, è prevista una visita in zona del ministro della difesa Moshe (Bogie) Ya'alon che ha già fatto sapere che l’attività a favore della popolazione civile siriana che richiede aiuto umanitario non sarà interrotta.
Michael Sfaradi - Gerusalemme