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IL DECLINO DI OBAMA: NON RIESCE AD AFFRONTARE I GRAVI PROBLEMI DEL MONDO E SI LAMENTA. SI', DELL'IPHONE...sabato 7 dicembre 2013Gerusalemme - Certo essere l’uomo più potente del mondo non è da tutti, si tratta certamente di un mestiere molto difficile e stressante. Di fotografie che provano la fatica di Barak Hussein Obama nel suo estenuante lavoro con i fidi consiglieri della Casa Bianca mentre si danno da fare all’interno dello studio ovale ne abbiamo viste diverse e le più importanti, forse molti di voi se le ricorderanno, sono state quelle con i piedi poggiati sulla scrivania mentre parlava al telefono con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu o quella con la mazza da baseball in mano mentre, sempre al telefono, dialogava con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Comunque, alla fine, un bel giro a golf in uno dei più esclusivi club al mondo è sempre un buon rimedio contro lo stress e la depressione. Roba da ricchi direte voi, il minimo però per l’uomo più potente della terra che ogni giorno da cinque anni a questa parte deve combattere e provvedere a tutti i mali del mondo, e se pensiamo che il destino gli riserva ancora altri tre anni di questa vita c’è quasi da compatirlo. Pensandoci bene però chissà quale forza morale deve avere e quali pensieri lo assillano, vogliamo provare a immaginare cosa passa nella testa di Barak Hussein Obama? La prima cosa che viene in mente è l’assicurazione sanitaria per i meno abbienti che voleva far approvare fin dal primo anno del suo primo mandato ma che si è miseramente arenata al congresso e non si muove, e questo è successo addirittura prima delle elezioni di medio termine del primo mandato, cioè in un momento estremamente favorevole, almeno sulla carta, visto che in quel preciso momento la maggioranza che sedeva in Campidoglio era del Partito Democratico. Come mai allora la legge si è arenata anche se sulla carta il vento doveva essere in poppa? Qualcuno dei suoi gli ha voluto fare lo sgambetto? Mah, misteri della politica. Un altro dei suoi pensieri potrebbe essere magari il Tibet da decenni sotto il tallone cinese, oppure il gravissimo pericolo della bomba AIDS che potrebbe scoppiare da un momento all’altro in Africa dove i nuovi sieropositivi aumentano in maniera vertiginosa giorno dopo giorno. Magari i suoi pensieri sono rivolti alla situazione mediorientale dove gli equilibri saltati potrebbero improvvisamente far scaturire una guerra di così ampie proporzioni, magari anche con risvolti nucleari, che al confronto tutte le guerre già combattute sembrerebbero semplici scampagnate, oppure pensa ai diritti umani calpestati proprio in quelle nazioni che oggi siedono al tavolo della commissione ONU per i diritti umani. Forse si domanda come mai in Iran, da quando il suo nuovo amico Hassan Rouhani è diventato presidente, sono aumentate le esecuzioni per impiccagioni in pubblica piazza dove la maggioranza dei condannati sono omosessuali o spie al soldo del MOSSAD, per i tribunali della rivoluzione islamica la popolazione iraniana contraria all’attuale regime è formata da filo sionisti e omosessuali... la botola si apre, il corpo cade e il collo si spezza. Poi ci saranno anche tutti quei problemi che per motivi di sicurezza nazionale non possono essere divulgati e che rimangono prigionieri delle menti superiori che guidano e proteggono il mondo intero. Ma c’è un pensiero in particolare che rende infelice il grande presidente, l'uomo più potente del mondo non può avere un iPhone. Proprio lui, il Presidente più tecnologico della storia Usa e fan sfegatato di ogni prodotto proveniente da Cupertino, per motivi di sicurezza non può usare il suo smartphone preferito e deve accontentarsi di un vecchio BlackBerry del 2007. Tutto questo è stato raccontato proprio da Obama durante un incontro alla Casa Bianca dove si doveva parlare della riforma sanitaria, quella ancora arenata di cui sopra, quando gli altri convenuti sono rimasti sorpresi nel vedere nelle mani del capo di Stato un BlackBerry invece dell'iPhone. Il Presidente ha raccontato anche che le sue giovani figlie, Sasha e Malia, usano regolarmente l'iPhone mentre a lui il Secret Service ne ha vietato l'utilizzo e l’iPad di seconda generazione che ha sulla sua scrivania non lo consola dal profondo sconforto. Questo particolare è stato ripetuto come un grancassa dalla quasi totalità dei media statunitensi e, di conseguenza, anche le testate giornalistiche europee che hanno dimostrato ancora una volta che è molto più facile parlare del nulla e farlo diventare una notizia che non pubblicare le notizie vere che, invece, debbono necessariamente, e per comodità, rimanere in ombra. Per cui il Tibet, l’AIDS il Medioriente, le esecuzioni in Iran, i diritti umani difesi internazionalmente da quelli che a casa loro non li rispettano rimangono lì in attesa che qualcuno si occupi di loro mentre in prima pagina leggiamo che il Presidente USA non può usare l’iPhone come tutti gli altri mortali. In fondo però lui non è un umano come tutti gli altri, lui è l’uomo più potente al mondo ed è anche il premio Nobel in acconto sulla pace che verrà. Michael Sfaradi - Gerusalemme. ![]() |
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