PORTOGALLO DEVASTATO / IL GOVERNO SU ORDINE DELLA TROIKA DEVE VENDERE IL SERVIZIO POSTALE NAZIONALE, MA NESSUNO LO VUOLE
mercoledì 4 dicembre 2013LISBONA - Nonostante i recenti scioperi contro la privatizzazione, il Governo portoghese ha deciso comunque di vendere il 70 per cento della società pubblica "CTT" che gestisce il servizio postale. Per giovedì è stato annunciato lo sbarco in Borsa con una quotazione di 5,52 euro per azione. La valutazione della CTT è di 828 milioni, 578 dei quali finiranno nelle casse statali. Tuttavia, nessun investitore, nè portoghese nè estero ha manifestato interesse per l'acquisto.
Secondo il segretario portoghese alle finanze, Manuel Rodriguez, questa operazione ddpvrebbe svviluppare un volume di 6,9 miliardi di investimenti stranieri indiretti. La vendita della società era stata decisa nell'ambito del programma per il contenimento della spesa, previsto all'accordo sulla concessione del prestito di 78 miliardi da parte della troika (UE, BCE, FMI). E questa vendita - da più parti in Portogallo considerata una svendita - ha causato una massiccia ondata di scioperi delle poste in tutto il Paese, l'ultima s'è conclusa venerdì scorso. Ado oggi, i ritardi postali nelle consegne hanno raggiunto i 15 giorni.
Il governo ha offerto il 5% del capitale di CTT ai dipendenti delle Poste per i quali il costo di ogni singola azione sarà di 5,24 euro. La CTT gestisce oltre 2.500 uffici ed ha oltre 13 mila dipendenti, dopo il piano di risttrutturazione che ha contemplato 993 licenziati. Nessuno finora ha aderito all'acquisto.
Il sistema postale portoghese, di fatto, è al collasso.
Fonte notizia: Ansa