GLI OLIGARCHI DELLA COMMISSIONE EUROPEA IMPONGONO FAME E MISERIA, MA NON TOCCANO I FARAONICI STIPENDI DI BRUXELLES
domenica 1 dicembre 2013Bruxelles - Gli stipendi dei funzionari europei rimarranno gli stessi, anche se moltissimi cittadini dell'Unione europea stanno pagando una delle peggiori crisi economiche della storia. Motivo? Per la Commissione europea è tutto sotto controllo e non c'è alcuna situazione d'emergenza tale da dover ridurre gli stipendi ai dipendenti.
Tutto è scritto, nero su bianco, nella sentenza della Corte di giustizia europea del 19 novembre, relativa alla causa C-63. La Commissione europea, assieme al Parlamento europeo e a diversi Paesi (Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Olanda, Danimarca e Spagna) hanno presentato un ricorso contro il Consiglio. Facciamo un passo indietro. In base al trattato sul Funzionamento dell'Unione, il Consiglio deve decidere entro la fine di ogni anno "l'adeguamento delle retribuzioni e delle pensioni proposto dalla Commissione". Nel dicembre del 2010, il Consiglio opta per la cosiddetta "clausola d'eccezione", vale a dire che, trovandosi in una condizione di "deterioramento grave e improvviso della situazione economica e sociale", la Commissione avrebbe dovuto presentare "adeguate proposte" per far sì che i funzionari si riducessero lo stipendio.
E qual è stata la risposta di Barroso? Il 13 luglio 2011, la Commissione ha presentato una relazione in cui "gli indicatori mostravano che nell'Unione la ripresa economica continuava a progredire" dunque, secondo quanto si legge nella sentenza della Corte di giustizia, non c'era alcun "deterioramento grave e improvviso della situazione economia e sociale all'interno dell'Unione nel periodo di riferimento tra il primo luglio 2010, data di effetto dell'ultimo adeguamento annuale delle retribuzioni, e la metà di maggio 2011, momento in cui sono stati resi disponibili i dati più aggiornati".
Strano, perché stiamo parlando dell'estate 2011, vale a dire dello stesso periodo in cui la Grecia è collassata, l'Italia rischiava di fare la stessa fine e Irlanda e Portogallo avevano già richiesto gli aiuti finanziari per far fronte all'emergenza. Eppure, secondo la Commissione, in Europa tutto filava liscio. Almeno abbastanza bene per non ridurre lo stipendio ai propri dipendenti.
Ed ecco che il caso è approdato davanti alla Corte di giustizia europea, dove la Commissione, benché abbia ammesso che i numeri "evidenziano un peggioramento per il 2011 rispetto alle previsioni pubblicate in primavera", ha continuato a ribadire che non ci sia alcuna emergenza per usare la clausola di eccezione.
Finale della favola: la Corte europea ha respinto i ricorsi della Commissione e l'ha condannata a pagare le spese, ma non si è pronunciata sul merito. Intanto, gli stipendi dei funzionari rimarranno gli stessi.
Scritto da Gabriella Tesoro per Business International.