LETTA I 40 MILIONI RICAVATI DAL ''CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA''' LI DARA' AI ''POVERI'', MA DA' 120 MILIONI AI GIORNALI...
venerdì 29 novembre 2013Roma - Il governo di Enrico Letta ha deciso di reintrodurre il prelievo (ribattezzato contributo di solidarietà) sulle cosiddette pensioni d'oro. La misura era già stata dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale in quanto contrasta con il principio della generalità della legge contemplato nella nostra Carta repubblicana e fondamento dello Stato di diritto che segna una demarcazione rispetto alle monarchie assolute e le dittature.
Ma si sa, per quelli di sinistra il diritto bisogna che lo rispettino gli altri: se tocca a loro se ne infischiano. Dunque ecco la tassa extra sulle pensioni d'oro che, secondo le aspettative e in attesa di una nuova pronuncia della Corte, dovrebbe fruttare 40 milioni di euro. Cifra che dovrebbe alimentare un fondo per aiutare le persone in condizioni di povertà.
Ovviamente il "contributo di solidarietà" toserà tutte le pensioni, eccetto quelle dei politici, che si chiamano "vitalizi" e quindi non sono pensioni... ma tant'è. Viva l'italia.
Lo stesso governo Letta - però - ha anche anche deciso di stanziare 120 milioni di euro a favore dell'editoria. Il settore e in difficoltà innegabili. Ma lo sono anche tanti altri e non ricevono le stesse graziose elargizioni. Ma che cosa volete farci? I buoni titoli e gli amichevoli articoli sui giornali piacciono anche a Letta & c. Dunque ecco i 120 milioni.
Ma a chi vanno con precisione? Che cosa si intende esattamente per editoria? Facile rispondere: questi soldi se li divideranno Caltagirone, De Benedetti, Riffeser, Squinzi-Confindustria e i signorini del salottino buono che stanno mandando per aria la Rcs e cioè il Corriere della Sera.
Insomma: i padroni dei giornali e assimilati. Straordinario: 120 milioni per dei signori incapaci di trovare un futuro per le loro case editrici e 40 milioni per i poveri. Sbaglio o c'è qualcosa di stridente in questue due decisioni governative?
Articolo pubblicato sul sito formiche.net