SONDAGGIO BOMBA / MANCANO SEI MESI ALLE EUROPEE, E IL FRONTE ANTI UE E' GIA' IL PRIMO PARTITO IN EUROPA (IN ITALIA 40%)
mercoledì 27 novembre 2013In Ungheria e Grecia cresce la destra antieuropea radicale. In Francia lo schieramento di Marine Le Pen punta a diventare primo partito. L’olandese Wilders ha il 10% dei voti. Vogliono creare uno schieramento transnazionale per minare dall’interno l’Unione. E in Italia? Corteggiano Grillo.
Gli obiettivi sono più ambiziosi, guardano «al 30 per cento dei seggi». Enrico Letta, in un’intervista al “New York Time”, ha fissato un’asticella: «Se gli scettici antieuropei otterranno più del 25 per cento dei seggi, il Parlamento europeo rischia di non funzionare». Le poltrone disponibili sono 751 e diviso 4 fa 187, cioè il 25%.
Un recente sondaggio del “Financial Times” in cinque Stati chiave (Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna) assegna agli euroscettici circa il 20 per cento (con punte del 25 in Gran Bretagna, l’Italia al 19, ma un più recente sondaggio annuncia il 40%) e una schiacciante maggioranza di elettori propensa a «ridurre gli aiuti ai migranti di altri Paesi Ue» (Londra in testa con l’83%, l'Italia al 66%, la meno drastica Spagna al 60%).
Così a destra comincia una lotta per accaparrarsi gli alleati migliori. Sia per l'inglese Ukip di Nigel Farage, sia per la coppia Le Pen-Wilders il boccone prelibato, parlando d’Italia, è il Movimento 5 Stelle. Farage ha invitato Beppe Grillo a Londra per «un piatto di roast-beef e una pinta di birra». Marine Le Pen ha iniziato da tempo una vera opera di seduzione: «Sono d’accordo con lui sulla nazionalizzazione delle banche e sul referendum per l’uscita dall’euro che anch’io avevo proposto». Le piacciono le posizioni sugli immigrati quando Beppe afferma: «Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?». Hanno persino gli stessi modi di irridere gli avversari se lei fa una crasi di sigle e dice “Umps” per sottolineare che Ump (gollisti) e Ps (socialisti) sono la stessa cosa e ricorda il famoso “Pd meno elle”. A Parigi circolano voci sul fatto che i due si siano visti o che comunque sia in corso un lavorìo di luogotenenti (addirittura si cita Casaleggio) per definire una piattaforma comune.
Tra le forze anti-euro alle elezioni europee, gli ungheresi di Jobbik (16,7 per cento), i greci di Alba dorata (al 26% nell'ultomo sondaggio disponibile, primo partito della Grecia) e il British national party (1,9). Saranno ben accetti nel foronte anti-euro anche i tedeschi di Alternative für Deutschland (4,7%). Sicuramente coinvolti i fiamminghi che si battono per spaccare il Belgio.
E sarebbero tentati i Democratici svedesi che, per bocca del loro portavoce Martin Kinnunen, non hanno però sciolto la riserva: «Difficile dire adesso se parteciperemo o meno al progetto, ma non siamo contrari». Meno problematico sembra trovare un accordo con gli austriaci del Partito della libertà di Heinz-Christian Strache, eredi di George Haider e freschi di un trionfo elettorale. In un altro Paese importante dell’Unione, la Polonia, il partito Diritto e giustizia del superstite dei gemelli Kaczynski, Jaroslaw, è dato in grande ascesa, è sicuramente euroscettico, e potrebbe raggiungere il 45%.
Dal riepilogo di tutti questi dati, emerge un totale: se alle elezioni europee i partiti qui nominati prendessero - solo - i voti che hanno oggi (ma i sondaggi li danno tutti in grande ascesa), l'Unione Europea il giorno dopo le elezioni di primavera 2014 cesserebbe di esistere e l'euro con essa. Il fronte dei partiti anti Ue e anti euro è già oggi il primo in Europa.
Fonte dati: L'Espresso.