HAMAS SCAGLIA MISSILI CONTRO, MA LA NIPOTE DEL CAPO SUPREMO (IN PERICOLO DI VITA) TRASFERITA IN UN OSPEDALE ISRAELIANO.
martedì 19 novembre 2013Gerusalemme - La piccola Amal di circa un anno e mezzo, nipote del capo di Hamas Ismail Haniyeh, è stata trasferita di urgenza in un ospedale israeliano nella giornata di domenica scorsa 17 novembre in condizione critiche dovute a una critica infezione intestinale.
Amal è la figlia di Abdel Salam, figlio primogenito di Haniyeh, che ha confermato la notizia che la sua bambina di un anno è stata trasferita in Israele.
Insomma abbiamo il paradosso dove da un lato c’è l’organizzazione Hamas che dal momento in cui Israele ha unilateralmente lasciato la striscia di Gaza non ha fatto altro che bombardare a colpi di missili di tutti i tipi, dai semplici kassam, che tanto semplici non sono visto che hanno una testata di cinque chilogrammi di esplosivo, ai più potenti GRAD le città israeliane all’interno della linea verde non nascondendo l’intenzione di voler distruggere lo stato ebraico, e dall’altro si chiede al nemico giurato e infedele l’aiuto nel momento del bisogno.
La bambina è molto amata dai suoi proprio perché è arrivata dopo quattordici anni di attesa, quattordici anni in cui la coppia ha fatto di tutto per avere dei figli.
La piccola si trova ora ricoverata presso lo Schneider Medical Center di Petah Tikva dove i medici stanno combattendo per tenerla in vita visto che il trasferimento dall’ospedale di Gaza è stato deciso solo quando le sue condizioni erano diventate disperate.
Ora che Haniyeh prova sulla sua pelle cosa significa e dove ha portato la politica di terrorismo potrebbe rivedere la sua malsana ideologia e cercare un dialogo anziché la guerra, potrebbe capire che smettendo con l’odio e l’ipocrita voglia di distruzione tutti avrebbero da guadagnare, ma c’è poco da sperare visto che gli Iman di Gaza non hanno perso tempo e già hanno fatto sapere che questo episodio non cambierà il volere di distruggere l’entità sionista.
Ipocrisia nell’ipocrisia bisogna anche aggiungere che spessissimo le persone residenti a Gaza che si sono fatte curare in Israele hanno subito, al loro ritorno, ritorsioni, e in diversi casi sono state accusate di collaborazione con il nemico proprio dai membri di Hamas.
Michael Sfaradi da Gerusalemme.