MILLE MILIARDI DI BUCO COMPLESSIVO NELLE BANCHE EUROPEE: A TANTO AMMONTANO I CREDITI IN SOFFERENZA (ORA INESIGIBILI)
venerdì 15 novembre 2013Le sofferenze bancarie continuano ad essere uno dei punti più fragili dell’economia italiana, di fatto in crisi per la chiusura dei cordoni della borsa da parte degli istituti di credito. A settembre, i dati di Bankitalia ci dicono che i crediti dubbi erano cresciuti del 22,8% su base annua, un nuovo record, dopo il +22,3% di agosto. I prestiti scaduti e su cui si teme una mancata riscossione, quindi, ammontano a 140 miliardi di euro. Al netto, sarebbero il 4% degli impieghi, al lordo il 7,7%.
La Spagna presenta oggi sofferenze lorde per il 12,12% degli impieghi, ma quando un anno fa ha chiesto gli aiuti al Fondo salva-stati, tale percentuale era del tutto simile a quella italiana odierna. Come dire, che saremmo già a un punto critico o vicini al punto di non ritorno.
E guardando la situazione nel resto dell’Eurozona, il panorama non migliora, anzi. Secondo uno studio della società di consulenza Ernst&Young, Eurozone Financial Services Forecast, i crediti non permorfanti sarebbero nell’intera Eurozona al 7,8% degli impieghi lordi, ma con punte del 12% in Spagna e dell’11,5% in Italia, mentre in Germania, Francia e Olanda si attesterebbero tra il 3% e il 4%. In tutto, 940 miliardi di euro. In continuo aumento.
Per il 2014, sulla base di prospettive di crescita "ufficiali" italiane, le sofferenze dovrebbero scendere a 850 miliardi, cioè al 6,8% degli impieghi lordi. In Germania, tale percentuale dovrebbe portarsi al 2,8% dall’attuale 3,5%, mentre in Italia dovrebbe scendere al 10%.
Per l'italia, tuttavia, appare sempre più illusorio che il 2014 diventi l'anno della ripresa. Al contrario, molti indicatori e le stesse parole del presidente del Consiglio Enrico Letta (la ripresa ci sarà a fine 2014, ha detto giorni fa) segnalano che il trend continuerà ad essere negativo.
Fonte notizie: Investire Oggi