ITALIA CON AVANZO PRIMARIO ADDIRITTURA DEL 2,5% MA IL DEBITO CONTINUA AD AUMENTARE: CAPOLINEA 2014. (ANALISI INGLESE)
lunedì 11 novembre 2013Londra - "L'Italia sara' al collasso nel 2014. Il Paese ha un avanzo primario del 2.5% del Pil e ciononostante il suo debito continua ad aumentare. Il dramma dell'Italia non e' morale, ma dipende dalla crisi deflattiva cui e' costretta per la sua partecipazione alla zona euro". Parola di Ambrose Evans Pritchard, columnist economico del Telegraph, in un'intervista a l'Antidiplomatico di Alessandro Bianchi. "La politica e' fatta di scelte e di coraggio - dice Pritchard in un passaggio dell'intervista - Fino ad oggi non si e' agito per impedire che si dissolvesse il consenso politico dell'euro in Germania. Ma oggi c'e' una minaccia piu' grande e se Berlino non dovesse accettare le nuove politiche, puo' anche uscire dal sistema. Il ritorno di Spagna, Italia e Francia ad una valuta debole e' proprio quello di cui i Paesi latini hanno bisogno".
Pritchard racconta anche di un recente incontro a Londra con il premier Enrico Letta. "Alla mia domanda sul perche' non si facesse promotore di un cartello con gli altri Paesi dell'Europa in difficolta' per forzare questo cambiamento - racconta il giornalista - il premier italiano mi ha risposto che secondo lui sara' Angela Merkel a mutare atteggiamento nel prossimo mandato e venire incontro alle esigenze del Sud. Si tratta di un approccio assolutamente deludente. Enrico Letta, come anche Hollande in Francia, e' un fervido credente del progetto di integrazione europea e non riesce ad accettare che l'attuale situazione sia un completo disastro. Questo atteggiamento non gli permette di comprendere le ragioni per cui l'euro sia divenuto cosi' disfunzionale per i Paesi membri".
Pritchard guarda alle elezioni europee del prossimo maggio come a "un evento potenzialmente epocale: i partiti scettici dell'attuale architettura istituzionale potrebbero essere i primi in diversi Paesi - l'Ukip in Gran Bretagna, il Fronte Nazionale in Francia, il Movimento Cinque Stelle in Italia, Syriza in Grecia ed in altri Paesi - e sara' la possibilita' per le persone di esprimere la loro irritazione e frustrazione contro le scelte da Bruxelles". "Un blocco politico importante - ipotizza il columnist economico del Telegraph - potra' distruggere questo 'mito artificiale' che si e' costruito: l'Ue non sara' piu' la stessa e sara' costretta ad essere meno ambiziosa e comprendere che molte delle sue prerogative devono tornare agli Stati nazionali. I governi di Italia, Spagna, Francia devono riprendere il pieno controllo delle vite dei loro cittadini e non pensare all'allargamento all'Ucraina o alla Turchia. Si tratta dell'ultima battaglia". (Adnkronos)