COMMISSARIO EUROPEO ALLA FISCALITA' ''CONSIGLIA'' ALL'ITALIA TASSE SUI BENI E LOTTA AL ''NERO'' (MA QUELLO TEDESCO VA BENE)
venerdì 8 novembre 2013Bruxelles - Algirdas Semeta, commissario europeo alla fiscalità: «La lotta alla frode a all'evasione è molto importante per la Commissione europea tant'è che è stato varato un Piano d'azione anti-evasione da parte di capi di Stato e di governo. Ciò non significa che gli stati membri non possano prendere le iniziative che ritengono più appropriate. Non conosciamo i dettagli dell'operazione e non possiamo dare un giudizio. In generale tuttavia posso enunciare le regole che valgono in questo campo: il rispetto del principio di non discriminazione e il rispetto della destinazione della parte relativa all'Iva contenuta nei capitali in rientro e destinata all'Unione europea. Aggiungo che personalmente non sono a favore dei condoni fiscali perché ritengo che possano generare un azzardo morale, ovvero aumentare la tentazione di evadere».
E ancora: «Nelle nostre raccomandazioni specifiche sull'Italia di giugno abbiamo chiesto al paese di fare di più. Devo dire che l'Italia ha già cominciato a lavorare. Ma la questione resta significativa: ad esempio, il tax gap sull'Iva è di 36 miliardi di euro, secondo una nostra recente ricerca è il più alto in termini assoluti anche se in termini percentuali del Pil il dato è più contenuto».
Per concludere: «Tenere l'Imu e tagliare di piu' le tasse su lavoro e imprese. Le tasse sulla proprieta' non sono strutturate a livello europeo, ogni stato membro puo' decidere liberamente. Tuttavia tenendo presente la situazione dell'Italia, ogni misura che adotta in campo fiscale deve essere presa ed analizzata nell'ambito della strategia di raggiungimento dell'obiettivo di bilancio. Dal punto di vista della Commissione, ma anche per il mondo degli economisti e degli studiosi, le tasse sulla proprieta' non sono un danno per la crescita, mentre lo sono quelle sul lavoro e sulle società». (Ansa - tratto da l'intervista di Repubblica a Semeta)