IL GOVERNO NON DICE LA VERITA' SULL'AUMENTO DELL'IVA: INVECE DI INCASSARE DI PIU', LO STATO AVRA' ULTERIORI PERDITE.
giovedì 3 ottobre 2013La tabella esposta rappresenta il gettito IVA, per ciascun mese, dal 2011 fino a luglio del 2013. E' facile osservare che, da ottobre 2011, come conseguenza dell'aumento dell'aliquota ordinaria IVA - passata dal 20 al 21%- e della recessione che ha colpito il paese in questo periodo, si assiste ad una diminuzione del gettito tributario rispetto all'anno precedente (2011), quando l'aliquota ordinaria era al 20% (fino a settembre).
Questo perché:
1) aumenta l'imposta,
2) i consumi si contraggono
3) cala la domanda interna
4) contrariamente alle previsione, diminuisce il gettito di imposta.
Questo è tanto più vero se si considera che, in un momento di recessione come quello attuale che determina una forte contrazione dei redditi, inasprire un'imposta che colpisce il consumo di beni, in mancanza di misure compensative tale da incrementare il reddito disponibile (es: diminuzione Irpef), non può che produrre un effetto dissuasivo nei confronti del consumatore, che sarà ben disposto a rinunciare all'acquisto di quei beni che scontano un'imposta maggiore. Soprattutto di quei beni di valore non trascurabile (ad esempio beni durevoli: elettrodomestici, auto ecc) in cui l'impatto dell'imposta costituisce un fattore di predominante per il consumatore finale. Tutto ciò, i questi anni, risulta ampiamente confermato proprio dal crollo vertiginoso dei consumi riferiti ai beni durevoli.
Paolo Cardenà - Vincitori e Vinti.