IL PARLAMENTO AMERICANO HA TAGLIATO I FONDI (TUTTI I FONDI!) ALL'ESECUTIVO DI OBAMA. (MAGARI SI POTESSE FARE IN ITALIA!)
martedì 1 ottobre 2013NEW YORK - E' accaduto il peggio. Allo scoccare della mezzanotte (le 6 del mattino dell'1 ottobre in Italia), il governo americano si è trovato nell'impossibilità di operare, per mancanza di fondi. Si è così verificato, per la prima volta in 17 anni, il temuto shutdown del governo, dopo che i Repubblicani e i Democratici del Congresso Usa non hanno trovato un'intesa sui finanziamenti della macchina statale. L'ultima 'chiusura' costò 2 miliardi di dollari.
Oltre a 800mila lavoratori statali che non riceveranno più lo stipendio, chiuderanno i musei, gli sportelli ministeriali e anche i parchi naturali.
Allarme del presidente americano Barack Obama, che ha affermato che lo shutdown "avrà un impatto reale sulla vita degli americani", con l'impatto "peggiore dalla seconda guerra mondiale".
I toni si sono fatti più accesi nel fine settimana, quando i Repubblicani hanno approvato una norma sul rinvio della riforma sanitaria voluta da Obama. Di fatto, la fronda più estrema dei pasdaran Repubblicani intende fare ostruzione fino all'ultimo.
L'ultima volta in cui l'esecutivo di Washington si trovò nell'impossibilità di finanziare le agenzie federali risale a 17 anni fa sotto Bill Clinton: lo 'shutdown' dell'amministrazione durò allora 20 giorni, fino al 6 gennaio del 1996.
In una situazione di emergenza di bilancio, le operazioni essenziali continuerebbero, dunque, il Tesoro riuscirebbe a emettere debito; tuttavia, la comunicazione di dati che di norma vengono resi noti dal dipartimento del Commercio Usa e dal Bureau of Labor Statistics sarebbero sospesi. Giovedì niente dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e venerdì niente report mensile sul lavoro, per intenderci. (WSI)