PAURA / I PRONTI CONTRO TERMINE DELLE BANCHE ITALIANE NON SONO PIU' GARANTITI (ERA L'ULTIMO INVESTIMENTO SICURO)
giovedì 12 settembre 2013NEW YORK - Con Draghi e la Bce sempre pronti a intervenire in caso di bisogno, i mercati del debito restano calmi nell'ultimo periodo, senza grandi scossoni dalla crisi di governo italiana.
Gli investitori nelle banche del nostro paese sono soddisfatti dei miglioramenti registrati nella qualita' degli asset e dell'andamento degli utili. C'e' un analista che e' particolarmente preoccupato, tuttavia. Si tratta di Matt King di Citigroup, il quale sottolinea come la situazione del settore finanziario in Italia sia piu' fragile di quanto sembri a prima vista.
Stamattina ha pubblicato una nota in cui esorta gli investitori ad abbandonare la nave. Il timore e' che i cuscinetti di capitale di riserva possano essere insufficienti in caso di eventi shock. La ragione principale e' il cambiamento apportato in silenzio dalla Camera di Compensazione europea LCH Clearnet il mese scorso. Non garantira' piu' le operazioni pronti contro termine effettuate sui mercati dagli istituti italiani.
In futuro, in pratica, se una banca fa default, la divisione italiana di LCH, che ha il compito di garantire il buon fine di ogni transazione, non assorbira' parte delle perdite come una camera di compensazione dovrebbe fare. Quello che fara' sara spostare i "cash settlement". Il debito collaterale verra' liquidato e il creditore sfortunato di turno otterra' il valore di chiusura finale della qualsivoglia transazione.
Normalmente, il gruppo che partecipa a un mercato regolamentato, paga una quota di iscrizione, ottenendo in cambio l'associazione a una camera di compensazione che assicura la solvibilità della controparte. Le autorita' hanno paura che eventuali perdite ingenti subite dalla Camera di Compensazione e Garanzia possano minare la stabilita' di LCH. (WSI)