CON L'IMPREVISTA BOCCIATURA DI MARINI, BERSANI HA PERSO. MA STAVOLTA DEFINITIVAMENTE. ADDIO, SEGRETARIO.
giovedì 18 aprile 2013Non doveva finire così, almeno stando ai numeri sulla carta, che evidentemente era però la carta del cesso. Perchè Pd e Pdl possono contare - votando assieme lo stesso candidato - su quasi 800 sì per Marini (Lega inclusa) e quelli dovevano essere. Mentre il vecchio (nuovo) candidato del "cambiamento" (restaurazione) ha portato a casa 521 striminzitissimi voti.
Roba che se si tornasse a riproporlo - il Marini - fino alla quinta votazione, si arriverebbe al paradosso per il quale i 18 voti del Carroccio finirebbero per essere determinanti. Ma è un'ipotesi asoslutamente fuori dalla realtà delle cose. La regola non scritta ma da sempre vigente per le elezioni del cado dello Stato vuole che la seconda sia peggio della prima, la terza peggio della seconda e via di seguito. Marini finirebbe per pigliare manco i voti del Pd.
In ogni caso, se Marini è defunto anzitempo, politicamente parlando s'intende, Bersani s'è infilato nella stessa tomba. Eh, già, perchè avere abbracciato Berlusconi pe rnon portare a casa il risultato voluto gli costerà caro. Carissimo.
E si badi che Renzi poteva contare su 80-90 eretici che avevano annunciato il no secco a Marini, mentre i neit sono stati ben oltre i 200. Come dire che nel segreto dell'urna un altro bel tocco di Pd ha voltato le spalle al Segretario del Pd, e questo significa uan cosa sola: è stato sfiduciato.
Quindi, Berlusconi in fondo può anche cantare vittoria: non ha portato a casa il salvacondotto quirinalizio-giudiziario che Marini rappresentava, ma da giaguaro da smacchiare è passato ad essere il giaguaro che s'è mangiato lo smacchitore.
Sulla Lega, in questa vicenda caliamo un velo. E' meglio.
max parisi