AMNESTY / IL GOVERNO (SUDAMERICANO) ITALIANO DOVRA' RENDERE CONTO DELL'ESPULSIONE DELLA FAMIGLIA DELL'ESULE KAZAKO.
martedì 16 luglio 2013Roma - Il governo italiano deve indagare e rendere pubbliche tutte le circostanze che hanno portato all'espulsione illegale della moglie e della figlia dell'oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov. Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, mentre il parlamento italiano si appresta a esaminare le conclusioni dell'inchiesta del ministero dell'Interno sulle accuse di collusione tra Italia e Kazakistan e altre violazioni della legge italiana.
"Le autorita' italiane devono assicurare che vi sara' un pieno accertamento dei fatti, inclusa ove necessario l'apertura di procedimenti penali, per ogni violazione dei diritti umani delle due persone espulse. Solo in questo modo potra' essere messa da parte ogni accusa di collusione con le autorita' del Kazakistan" - ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.
"L'annullamento dell'ordine di espulsione - ha proseguito Dalhuisen - e' un piccolo passo avanti in una vicenda che richiede trasparenza e assunzione di responsabilita' a ogni livello da parte delle autorita' di polizia e di governo. E' grottesco che una donna e la sua piccola figlia siano state portate in tutta fretta su un aereo privato, senza un giusto processo, e inviate in un paese dove sarebbero state a rischio di persecuzione. L'inchiesta dovrebbe essere veramente indipendente e dovrebbe apparire come tale. Siamo molto preoccupati per il fatto che il ministero dell'Interno stia indagando su se stesso, in quanto responsabile di tutte le questioni relative all'immigrazione, comprese le espulsioni. L'indagine sul rinvio forzato di Alma Shalabayeva non dev'essere considerata alla stregua di un affare interno' - ha commentato Dalhuisen. Alma Shalabayeva - ha concluso Dalhuisen - e' ora nelle mani del governo del Kazakistan, tristemente noto per fabbricare accuse contro gli oppositori politici e le persone a loro associate e che vanta una lunga storia di torture, maltrattamenti e processi clamorosamente iniqui. Qualsiasi funzionario o esponente politico italiano coinvolto nell'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia, poste dunque a rischio di subire tali violazioni dei diritti umani, dovrebbe essere chiamato a risponderne". (AGI)