NIGERIANO TENTA DI VIOLENTARE LA CAPOTRENO, ARRESTATO E CONDANNATO A 4 ANNI
2 settembre - La capotreno, appena scesa dal vagone, lo invita a indossare la mascherina. E lui, come reazione - anche se probabilmente aveva già progettato l’aggressione a sfondo sessuale - la spinge in un angolo della stazione Tiburtina e tenta di violentarla. A salvare la donna è stata la sua prontezza e il fatto che si è messa a gridare. Urla cosi forti da richiamare l’attenzione degli agenti della Polfer, intervenuti in tempo per arrestare il violentatore, Kelvin Imoesala, 24 anni, nigeriano. O almeno questo è il nome con cui l’uomo è stato processato e condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale.
Una volta arrestato è infatti emerso che, in passato, l’imputato ha fornito almeno cinque identità diverse. In un’occasione si è presentato come Imoisili Kelvin, nato in Nigeria ma il 15 ottobre del 1990. Con queste generalità è risultato anche titolare di un permesso di soggiorno. La sentenza è immediatamente esecutiva.