Una fresa per ogni materiale: quando si usa la fresatura a candela

Una fresa per ogni materiale quando si usa la fresatura a candela

Che cos’è la fresatura a candela

In funzione della specifica lavorazione da eseguire è possibile scegliere una tipologia di fresa, ovvero l’utensile che applicato alla fresatrice consente l’asportazione del materiale su cui la si deve utilizzare. Le frese a candela sono particolarmente indicate per lavorare il metallo, ma ben si prestano anche per il legno e la plastica. Esistono, infatti, ad esempio frese a candela per legno e frese a candela per metallo. A seconda del tipo di materiale da lavorare una fresa è più adatta di un’altra. I criteri di scelta possono essere molteplici e tengono conto di diversi aspetti. Se ad esempio si prendono in considerazione la forma della testa della fresa e la velocità di rotazione, per quanto riguarda il primo punto, nel caso in cui si debba lavorare su un metallo cosiddetto morbido, come l’ottone o il rame, è utile usare una fresa a testa sferica, mentre per quanto concerne la velocità di rotazione più è duro il metallo più questa dovrà essere alta. Laddove si debbano scegliere delle frese a candela per legno la prima cosa di cui tenere conto sono le caratteristiche specifiche del legno da lavorare. Come per i metalli, si possono distinguere due grandi famiglie: legni teneri e legni duri. Ad esse, poi, si aggiunge il truciolato (o truciolare) che si ottiene dall’assemblaggio degli scarti di lavorazione di altre tipologie di legni che, miscelati con colle, vengono pressati e venduti sotto forma di pannelli di varie dimensioni. Il tipo di legno determina, inoltre, il materiale di cui dovrà essere fatta la fresa: è fondamentale che il materiale con cui viene effettuato il taglio sia adatto per l’oggetto da tagliare, questo per evitare, ad esempio che surriscaldandosi, possa danneggiarlo. Le frese a candela per legno possono essere in acciaio o metallo duro. L’acciaio è sicuramente più indicato per legni teneri come pioppo o betulla, mentre le frese in metallo duro possono essere utilizzate per qualsiasi tipo di legno, incluso il truciolare.

La forma del tagliente e la velocità di rotazione

Determinanti per un buon risultato finale sono la velocità di rotazione ed il numero dei taglienti. Si tratta di aspetti strettamente correlati in quanto se è vero che un maggior numero di taglienti, consentendo di aumentare la quantità di materiale rimosso, consente anche di aumentare la velocità di avanzamento, di contro può pregiudicare le prestazioni dell’utensile che potrebbe risultare quindi meno efficiente. In fase di scelta, pertanto, è importante fare un corretto bilanciamento di questi due parametri. Ad esempio, per la lavorazione dell’alluminio (e della plastica) come fresa a candela per acciaio sicuramente la più appropriata è quella cilindrica con un solo tagliente elicoidale. Un primo motivo è legato al fatto che con un maggior numero di taglienti un materiale morbido come l’alluminio potrebbe deformarsi eccessivamente durante la fresatura. Un secondo tema, poi, è legato al truciolo che viene generato in fase di lavorazione, in maggiore quantità rispetto ad altri materiali, e che pertanto necessita di uno spazio maggiore per essere estratto rapidamente.

Il lavoro da fare

Il lavoro da fare, infine, influisce inevitabilmente sul tipo di fresa da usare. Le più diffuse sono, ad esempio, le frese per smussare, le frese per rifilare, le frese per forare e le frese per fare scanalature. Come regola generale si può tenere a mente la seguente: per operazioni di finitura è consigliabile usare un elevato numero di taglienti, mentre per operazioni di sgrossatura, nelle quali si tende a rimuovere grandi quantità di materiale, è indicato un numero ridotto di taglienti. In generale, nei cataloghi dei rivenditori sono indicati per ciascuna tipologia di utensile gli usi cui è maggiormente indicato.